ESCLUSIVA – Calogero (Dazn): “Pépé non è un fenomeno! Può fare anche il centravanti. In Francia hanno coraggio, vi segnalo il nuovo Thiago Silva”

Per conoscere meglio Pépé (e non solo), Pianetanapoli.it ha intervistato in esclusiva il giornalista e telecronista di Dazn, Andrea Calogero, che tante volte ha commentato le partite del Lille e più in generale delle big che risiedono in Francia:

Queste le sue parole:

Sembrerebbero essere le ore di un possibile trasferimento di Nicolas Pépé al Napoli. Per cominciare, che giocatore è l’ivoriano? 

“Ha grandi potenzialità, è ancora molto giovane, gran fisico e ottima tecnica. È molto rapido e pericoloso quando parte in campo aperto. Usa soprattutto il mancino, si fida meno del destro. Può far comodo a qualsiasi squadra a livello europeo. Ha certamente dei colpi importanti, ma deve migliorare tanto”

Pare che oltre a saper condurre il pallone, riesca a fare anche tanti scatti in verticale, proprio come vorrebbe il tecnico del Napoli Carlo Ancelotti. A proposito, per caratteristiche, sarebbe consono all’idea di calcio degli azzurri? 

“Io qualche perplessità ce l’ho rispetto ad un eventuale adattamento al calcio italiano. Attualmente gioca in una squadra, il Lille, che ha fatto della difesa bassa e ripartenze il suo vero marchio di fabbrica. Andavano a cento all’ora lì davanti: i tre trequartisti, e tra questi c’era appunto Pépé, dietro la prima punta. Nel Napoli potrebbe avere delle difficoltà in più a sviluppare questo tipo di gioco perchè in 30 partite circa su 38 il Napoli affronta squadre che difendono con 10 uomini dietro la linea del pallone: per cui potrebbe trovare meno spazi. Però in assoluto ha le qualità per imporsi anche qui”

Nell’ultima stagione 22 gol in Ligue 1: numeri da centravanti. Pépé è un esterno, ma all’occorrenza potrebbe giocare anche in quella posizione? 

“Il centravanti può farlo, lo ha già fatto anche nel Lille, che ha delle prime punte di riferimento ma che per motivi diversi sono state alternate. In certi momenti della partita e in certe partite in particolare, Pépé era l’attaccante più avanzato del Lille. Uno scenario che si è verificato soprattutto contro squadre importanti, che provavano a metter sotto il Lille e allora c’era bisogno di una punta rapida che potesse ripartire: e Pépé, in questo senso, è l’ideale. Ha un grande fisico e quindi la struttura atletica per poter fare il numero 9″

In una recente intervista ha dichiarato che si sentiva un ragazzo abbastanza indolente, che in allenamento aveva bisogno sempre di qualcuno che lo stimolasse. Caratterialmente, è pronto per una piazza come Napoli e per un torneo, come potrebbe essere la serie A, sicuramente più impegnativo del campionato francese?

“Probabilmente deve formarsi un po’ da questo punto di vista. E’ normale e fisiologico che sia così: è comunque un ragazzo giovane che s’appresta ad uscire per la prima volta dal campionato francese, che è un campionato diverso dal nostro, come è diverso dalla Premier League o dalla Liga. Pertanto, nel caso in cui arrivasse in Serie A, dovrà affrontare un processo d’inserimento. Ma l’eta è dalla sua e gli consentirà di essere plasmato meglio. Inoltre è dotato di grande personalità”

Tra i calciatori in attività e non, a chi lo paragonerebbe Andrea Calogero? Forse a Zaha? Per l’allenatore del Lille somiglia a Robben…

“Robben direi proprio di no. E’ difficile fare un paragone. Per ruolo, posizione in campo e struttura fisica è un calciatore davvero molto particolare. La grande diversità di Pépé è proprio questa: parliamo di un giocatore che è rapido, tecnico, ma anche molto forte fisicamente. E non sempre si vedono profili del genere, che partono dall’esterno e che sono in possesso di tutti questi mezzi”

Siamo di fronte ad un fenomeno? Cioè sarebbe corretto attaccargliela addosso l’etichetta del crack, oppure è “solo” un diamante ancora grezzo e tutto da scoprire a certi livelli?

“La seconda: non è un fenomeno, magari potrà diventarlo, ma attualmente non lo è ancora. Ci si può lavorare molto bene e nelle mani d’un tecnico come Ancelotti potrà crescere in maniera notevole”

Al Napoli e ad altri club italiani è stato offerto anche Rafael Leão, un compagno di squadra di Pépé. È pronto come l’africano?

“Leão è ancora più giovane di Pépé ed ha bisogno di crescere. Rispetto a Pépé è un giocatore più inquadrato dal punto di vista del ruolo: centravanti e seconda punta. Deve migliorare nei movimenti da numero 9 puro: gli piace guardare la porta e non il contrario. Credo valga la pena fare un investimento su di lui: d’altronde costa molto meno di Pépé e con i prezzi del mercato di oggi mi sembra una buona operazione”

Un giocatore che sicuramente conoscerà molto bene è Fekir, pure lui accostato al Napoli quando ormai sembrava diretto al Betis. Un talento probabilmente troppo sottovalutato dai più?

“Non credo sia sottovalutato. Credo anche che sia arrivato all’inizio di questa stagione (2019/20), dopo aver trascorso l’ultima senza brillare: forse è stata la sua peggior annata in carriera. Reduce dal Mondiale, voleva già andar via e ha avuto diversi problemi ambientali a Lione: probabile che questo abbia un pochino frenato le pretendenti di Fekir, che non sempre si è comportato da professionista. Soprattutto – ripeto – nell’ultima stagione”

In conclusione, ci sono altri prospetti interessanti che si sono messi in mostra nella scorsa Ligue 1, magari meno sponsorizzati o che fanno parte di realtà minori?

“Ce ne sono diversi, è difficile fare nomi. Il campionato francese è costituito per la maggior parte da ragazzi molto giovani. C’è grande coraggio nel lanciarli. E’ chiaro che su tutti ci può essere lo stesso punto di domanda: bisognerebbe provare a vederli al di là del contesto in cui militano. Però ci sono ragazzi molto interessanti, tanti nel Lille, tanti nel Marsiglia. Ad esempio, e non sono due sconosciuti, faccio due nomi: il difensore Ćaleta-Car, che ha fatto molto bene con Rudi Garcia ed è già nel giro della Nazionale croata; oppure Kamara, che è stato il leader della difesa del Marsiglia nonostante i soli 19 anni: viene indicato come il nuovo Thiago Silva”

Alessio Pizzo

Studente in Comunicazione Digitale, appassionato di calcio, tecnologia e buone letture. Vanta già esperienza giornalistica con 100 *100 Napoli

Translate »