ECCO ROLANDO: NON CI POSSO CREDERE!
Il Bigon che non ti aspetti. Arriva, non arriva. Anzi no, quasi quasi ci proviamo. Ci abbiamo provato ma ha detto no. Anzi, ci sta pensando, anzi ha detto sì. Una telenovela che va avanti da diversi mesi ha trovato il suo sbocco frenetico in poche ore, come nei migliori film d’azione. Rolando è del Napoli, stavolta non ci sono più dubbi. Prestito fino a giugno per un milione di euro, con diritto di riscatto fissato intorno ai 7-7,5 milioni di euro. Dell’ingaggio poi si parlerà, intanto la cifra per i prossimi cinque mesi è considerevole: 600.000 euro, quasi 100 mila al mese. Spesi bene, anzi benissimo.
Chi non ricorda il divertente sosia/bidone di Ronaldo interpretato da Aldo di Aldo, Giovanni e Giacomo? Fidatevi, con il nuovo acquisto azzurro ha in comune soltanto il nome. Il primo di tanti nomi, come nella miglior tradizione iberica. Rolando Jorge Pires da Fonseca è nato a Sao Vicente, un'isola di Capo Verde, il 31 agosto 1985. Ovviamente, poiché proviene da una colonia portoghese, viene naturalizzato appena inizia a giocare al calcio nella penisola lusitana. Trafila giovanile nel Campomaiorense, poi nel 2003 il passaggio al Belenenses, dove va a far parte della Primavera. A soli 19 anni, però, Rolando viene promosso in prima squadra e ne diventa subito un pilastro. La grande occasione arriva poi nel 2008, quando arriva il Porto che lo prende per poco meno di un milione di euro. Con i dragoes diventa subito titolare, accompagnando la squadra ad un bel double campionato-coppa al primo colpo. L’ascesa continua negli anni successivi, quando il nostro scala gerarchie anche a livello Nazionale, entrando in pianta stabile anche nella Seleçao portoghese, con la quale ha giocato i Mondiali 2010 e gli Europei 2012 dove si è classificato terzo. Nel suo Palmarès figurano anche 3 Supercoppe di Portogallo e il suo trofeo finora più importante, l'Europa League 2010/2011 conquistata con i grandi di Andrè Villas-Boas. Esperienza a livello nazionale e internazionale, proprio il grande nome che serviva a Mazzarri per fare il salto di qualità anche nel reparto arretrato.
Qualche perplessità permane soltanto sull’adattabilità, sia tattica che ambientale. Parliamo di un marcantonio di 190 cm per 80 kg, dal fisico asciutto e possente, forte di testa ma anche con i piedi. Paragonato a Ricardo Carvalho, è un leader naturale che è bravo anche ad impostare l’azione. Un alter ego enorme, più esperto e probabilmente anche più completo di Paolo Cannavaro. Un paio di dubbi: non è per niente abituato né ai ritmi del calcio italiano né alla difesa a tre di Mazzarri. Ma sono problemi che si possono risolvere tranquillamente. O forse no, perché l’acquisto di un uomo così diverso per caratteristiche da ciò che serviva al mister può voler dire soltanto due cose: o un possibile spostamento del capitano sul centro-destra o un cambio di modulo imminente. Parole, soltanto parole che penserà il campo a scacciare via. Ciò che conta è la caratura del calciatore, segno che le ambizioni crescono insieme alla squadra. E si sa, vincere è più facile con chi è abituato a vincere…