DUE SCHIAFFI PER RIALZARE LA TESTA

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Napoli (3-5-2) Iezzo; Cannavaro, Contini, Domizzi; Mannini (43’ st Montervino), Blasi (1’ st Pazienza), Gargano, Hamsik, Savini; Calaiò (12’ st Sosa), Lavezzi     Panchina: Navarro; Grava, Garics, Bogliacino     All. Reja

Atalanta (4-4-2) Coppola; Belleri, Carrozzieri, Manfredini, Bellini; Ferreira Pinto (22’ st Inzaghi), Guarente, Tissone, Padoin; Floccari, Paolucci (22’ st De Ascentis)     Panchina: Forsyth; Fissore, Pellegrino, Capelli, Marconi     All. Del Neri

Marcatori: 17’ st Hamsik; 19’ st Lavezzi 

Arbitro: Ciampi di Roma

Note: Spettatori: 35.000 Ammoniti: Contini, Pazienza (Napoli); Recupero: 0 pt, 5 st

Ebbene sì, ci voleva. Due schiaffi possono bastare per scrollarsi di dosso quei cinque dell’andata e i tre di Catania. Due schiaffi su due accelerazioni, uniche due occasioni create palla bassa, con un dai e vai, uniche volte dove lo straordinario Coppola è costretto ad arrendersi. Niente da dire, ci volevano e basta, perché a un tratto si era dodicesimi, scavalcati da Palermo e Lazio mentre adesso c’è un po’ più di tranquillità oltre ad un bel sospiro di sollievo.Napoli che parte molto alto portando la linea difensiva fino ai margini del centrocampo, Atalanta che aspetta per poi ripartire in velocità con Floccari e Ferreira Pinto; azzurri che comunque non si staccano dalla voglia di lanciare lungo, ben 19 volte in quarantacinque minuti, strano se si pensa che venerdì il Napoli si sia soffermato sul calcio tennis, un esercizio che stimola il fraseggio e la gestione di palla veloce in spazi stretti, cosa che riesce tranquillamente ai bergamaschi che arrivano al tiro con Tissone dalla distanza mentre specialmente sulla sinistra con Padoin e Floccari, si riesce a giocare di prima in modo efficace. Bene Cannavaro piazzatosi a uomo su Floccari, e Blasi straordinario per intelligenza tattica, astuzia e cattiveria; troppo spesso Lavezzi è costretto a rientrare per cercare palloni giocabili mentre Calaiò, a tratti ignorato, cerca di aprire la difesa avversaria muovendosi ora in contro ora sull’esterno; buona anche la prima frazione di Domizzi anche lui cattivo e pulito su ogni pallone, non così ancora una volta Gargano, bravo ad alzare i ritmi in velocità, ma troppo superficiale nell’impostare gioco. Troppo spesso, il Napoli si ritrova bloccato da se stesso in un fazzoletto di campo dove le poche, e quando capitano arrivano in ritardo, sovrapposizioni non danno modo ai portatori di palla di allargare gioco, dare aria costruire qualche azione in modo manovrata e concreta; il tabellino segna l’attività di Coppola solo nelle uscite, praticamente inattivo se si parla d’interventi, Iezzo dal canto suo è costretto a intervenire in due occasioni su Tissone che non perde tempo nell’alzare la testa e cercare la conclusione. Primo tempo che si chiude a reti bianche.

La ripresa comincia con una novità inaspettata, non c’è Blasi bloccato da un problema intestinale, dentro Pazienza. La sostanza non cambia, anche se il centrocampista ex Fiorentina si destreggia bene nel riorganizzare il gioco, cedendo a Gargano il solo compito di avviare i contropiedi. Dopo una decina di minuti esce Calaiò, verrebbe da dire “poverino” perché con l’ingresso del Pampa inaspettatamente, il Napoli cerca il fraseggio e gli esterni provano più la profondità; due fiammate: prima Lavezzi scarica una saetta che esalta Coppola, ancora una volta poiché già tre minuti prima il numero trenta lombardo di origini napoletane aveva vinto il duello a tu per tu con l’argentino, quindi Hamsik recupera e insacca a porta semivuota, Napoli in vantaggio e Atalanta stordita come un pugile che becca un cazzotto in pieno volto, così il Napoli ne approfitta e Sosa cerca il cross basso, dove Lavezzi arriva in scivolata con la palla che finisce in gol dopo un rimpallo con Manfredini e la mano galeotta del Pocho. Da quel momento in poi, la gara è tutta partenopea dove prima Gargano poi Pazienza cercando la mazzata da lontana con palla che sorvola di poco la traversa mentre Iezzo si gode il sole. Nel finale dentro Montervino per Mannini, più un plauso per Montervino che una scelta tecnica ragionata.

Finisce così, con tre punti, due gol e un sorriso di pieno gusto firmato De Laurentiis; adesso però si apre un’altra settimana tenuta banco ancora dalla vicenda del tecnico e dello squallido spettacolino messo su con la società, meno male che oggi di squallido c’è solo quello perché almeno la squadra ha rialzato la testa. E’ già qualcosa in attesa del mare…

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