Di Napoli a PN:”Napoli-Inter crocevia fondamentale per il futuro, Gattuso ha fatto un capolavoro…”

Arturo Di Napoli, storico centravanti del Messina e doppio ex di Napoli e Inter, ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai microfoni di Pianetanapoli.it in vista della semifinale di ritorno di Coppa Italia e del prosieguo della stagione calcistica.

1) Da doppio ex di Napoli e Inter: tra due settimane si disputerà il match di ritorno di Coppa Italia. Che partita ti aspetti, anche in virtù del vantaggio ottenuto dal Napoli nella gara del Meazza?

“È una grandissima incognita, perché si riparte dopo tre mesi di stop e la condizione psicofisica è del tutto incerta. Io credo che chi avrà una condizione fisica migliore e più tenuta, alla fine ne avrà la meglio. È un po’ come se fossero le classiche partite estive di precampionato, considerando il caldo che ci sarà e una forma fisica precaria. Stavolta però c’è qualcosa di importante in palio. Scendere in campo in uno stadio totalmente deserto è davvero anomalo e strano, ancor di più perché veniamo da due mesi che sono stati paradossali e surreali. Ritornare tra virgolette alla vita normale e al calcio, che può darci un messaggio di speranza e un senso di spensieratezza, è tanta roba.”

2) Da una parte Romelu Lukaku, dall’altra Dries Mertens che sta rinnovando in questi giorni. A tuo avviso quale sarà la chiave decisiva di questo match e in generale del campionato del Napoli?

“Credo che questo sia un crocevia importante per il Napoli. Vincere la Coppa Italia significherebbe cambiare le sorti della stagione e mettersi alle spalle il periodo negativo vissuto. Si tratta pur sempre di una partita secca e pertanto risulta complicato fare pronostici. Entrambe le squadre hanno dei giocatori che possono fare giocate decisive da un momento all’altro, indirizzando la partita e risolvendo tanti problemi. Sarà una bella gara e tutto è ancora in bilico, a maggior ragione considerando l’incertezza sullo stato di forma delle squadre.”

3) Nel mercato di gennaio il Napoli ha fatto tante operazioni, anche in vista della prossima stagione. C’è bisogno di rivoluzionare un po’ la rosa per aprire ufficialmente un nuovo ciclo?

“I veri problemi del Napoli quest’anno sono nati all’interno dello spogliatoio, non metto in discussione il valore dei singoli calciatori che hanno dimostrato di essere giocatori di grandissimo livello. Io sono del parere che le persone che non hanno più grossi stimoli e il piacere di restare a Napoli vanno sostituite con giocatori funzionali a Gattuso. Cambiare qualche pedina che ha fatto il proprio ciclo penso sia necessario.

4) Ritornando all’argomento Gattuso: un allenatore come lui, instancabile lavoratore di grinta e carattere, ha tutte le carte in regola per riportare il Napoli in alto?

“Gennaro lo conosco bene, ci siamo incontrati più volte anche al di fuori dell’ambito calcistico. Ho una grande stima nei suoi confronti, è un uomo di altri tempi con valori che vanno oltre. Gattuso ha la stima di tutti per l’uomo che è e questo al giorno d’oggi non è assolutamente poco. Al di là di questo io penso che sia anche un allenatore molto competente, capace e di grande personalità, perché portare la barca in porto a Napoli in quelle condizioni e in una polveriera pazzesca è davvero un qualcosa di pazzesco. Gattuso ha fatto un lavoro straordinario, ha dato un’identità di gioco alla squadra, un’anima per cui io sono convinto che sia l’uomo giusto al posto giusto. Ha ambizioni, carattere, personalità, idee, competenze: Napoli può etichettarlo come un allenatore di assoluto valore. Non si è mai scomposto e ha saputo prendere decisioni impopolari, come quella di lasciare fuori Allan perché non si stava allenando al massimo. Tutto lo spogliatoio ha cominciato ad apprezzarlo come allenatore e come uomo. Ripeto: sta svolgendo un lavoro eccezionale.”

5) Quanto è complicato per un calciatore ritornare a giocare con sole due settimane di allenamenti collettivi, dopo tre mesi di inattività totale?

“È davvero complicato perché in questi giorni di assoluta quarantena non credo che tutti abbiano fatto con grande volontà gli allenamenti. Venti giorni di stop penso che siano stati fatti da tutti. Non c’erano le condizioni fisiche e ambientali adatte. Questo è un problema: purtroppo i calciatori andranno incontro a tanti infortuni. Spero che ci sia grande prevenzione, tuttavia la tenuta fisica sicuramente non sarà quella perfetta. Un conto è giocare le gare di precampionato dove l’aspetto mentale è molto frivolo e ti puoi gestire senza rischiare, un altro invece è questo dove si riparte con la stessa metodologia di preparazione delle partite di precampionato ma sai che la posta in palio è alta e quindi darai il massimo, andando chiaramente incontro al rischio di farti male perché il fisico non regge più. In ogni caso è tutto da scrivere: sarà un campionato totalmente nuovo, con mille punti interrogativi.”

6) Anche considerando le tue peculiarità e caratteristiche da bomber di razza, ritieni che il Napoli accanto a Mertens abbia bisogno di una tipologia di centravanti diverso da Arek Milik?

“Io sono un estimatore di Milik, per me se non avesse avuto i due infortuni al ginocchio sarebbe esploso definitamente. Lo considero un top player, gioca per la squadra e fa gol. Penso che Milik sia un giocatore straordinario e farei di tutto per trattenerlo, ha grandi capacità balistiche, vede la porta e fa reparto. Si tratta di un giocatore veramente completo e un attaccante moderno.” 

7) La settimana scorsa purtroppo è venuta a mancare una persona a te molto cara, quale Gigi Simoni, tra l’altro anche ex allenatore del Napoli. Che tipo di allenatore era? Qualche aneddoto su di lui e sul ‘Fenomeno’ Ronaldo che hai conosciuto molto bene…

“La perdita di Simoni credo che abbia segnato ognuno di noi. Il mister era una persona pacata e di grandi valori, un papà per tutti. Io sono stato con lui per due anni e pur non giocando con continuità avevo un rapporto straordinario con il mister. Era difficile che Simoni alzasse la voce, otteneva grandi risultati attraverso il dialogo e il rispetto reciproco. Si faceva voler bene da tutti ed era davvero impossibile litigare con lui. Per quanto riguarda Ronaldo io credo che davvero sia stato il fenomeno del calcio italiano, ricordo benissimo quando ci scambiammo la maglia. Io ero al Piacenza, gliela chiesi prima della gara e al termine dei novanta minuti venne a cercarmi lui personalmente. Questo per far capire che grande persona sia Ronaldo, di uno spessore unico.”

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