Ciao, Roccia!

Tarcisio Burgnich  : ” La roccia “. E’ stato di certo uno dei più forti difensori italiani di sempre, grintoso, duro, ma sempre leale ei confronti dell’ avversario .Anche se la sua carriera si è svolta in prevalenza con la casacca nerazzurra dell’ Inter, con la quale ha conquistato il mondo ( 4 scudetti, 2 coppe dei campioni e 2 coppe intercontinentali ), a Napoli ha lasciato un eccellente ricordo, alfiere del pacchetto arretrato del favoloso Napoli di Luis Vinicio, quello che sfiorò lo scudetto nel 1974 -1975, secondo a due punti dalla Juventus, causa il famoso  gol di Josè Altafini ” core ‘n grat “. Nella nostra Città giunse alla non più verde età di 35 anni ma, fece in tempo in un triennio, a vincere la coppa Italia nel 1976, il trofeo che  mancava al suo ricco ” palmarès “. Celebre è la foto che lo ritrae saltando assieme a Pelè nella finale di coppa del mondo di  Mexico 1970, nell’ attimo che il fenomeno brasiliano mette a segno la prima rete nel 4 -1 che i carioca inflissero agli azzurri. Con la nazionale ha disputato 66 partite con un gol, disputando tre mondiali fra il 1966 ed il 1974. Proprio all’ indomani dei mondiali tedeschi del 1974, l’ Inter lo cedette al Napoli. Qulche tempo fa dichiarò : ” Quando arrivammo a Napoli io e mia moglie non eravamo particolarmente contenti ma poi, quando nel 1977 giunse il momento dell’ addio, non avremmo più voluto andar via “. Dopo una vita passata a giocare da terzino, Vinicio lo impostò come libero all’ ” olandese “. Dopo qualche difficoltà iniziale, ” Tarcio ” si adattò splendidamente al nuovo ruolo, risultando uno dei pilastri di quel Napoli rimasto nel cuore di tanti. Con gli azzurri, oltre alla coppa Italia, vinse pure la coppa ” italo – inglese ” nel 1976 -1977, sua ultima stagione da calciatore. In nazionale invece, oltre al secondo posto conquistato ai mondiali nel 1970, diventò campione d’ Europa due anni prima, nel 1968. Friulano doc come Zoff e Bearzot, ha sempre fatto dell’ integrità morale e nella rettitudine il suo stile di vita. Ti sia lieve la terra grande roccia…
EMANUELE OROFINO

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