CHE RABBIA!
Ieri sera a Catania è morto un uomo. Filippo Raciti di anni 38. Ispettore capo della polizia è deceduto per arresto cardiaco a seguito dell'esalazione di una bomba carta gettata all'interno della sua auto. Tutto ciò a seguito della guerriglia scoppiata dopo Catania Palermo. Una partita di calcio. Una partita che, per motivi di ordine pubblico, era stata anticipata a ieri pomeriggio. Decisione opinabile quanto tragicamente inutile. Spostare, infatti, una partita a quel giorno e a quell' ora significa solo penalizzare i tifosi veri. I tifosi che lavorano il venerdì alle 18. I delinquenti abituali, invece, non hanno di questi vincoli. Il loro passatempo è creare terrore, distruzione e morte. E non ci sarà mai nessuna data e nessuna ora capace di evitare che certi individui estrinsechino la loro spregevole indole. C'è solo bisogno di una reazione dura e non di reagire con dure parole.
Quello che fa più rabbia sono le banali e accorate dichiarazioni di circostanza. Il calcio deve interrogarsi. Il calcio deve fermarsi. Per una settimana. Per un' anno. Il calcio deve riflettere su se stesso. Bisogna cambiare. Ricostruire tutto. Il giocattolo si è rotto e bla bla bla. Nessuno tra le persone che possono cambiare le cose (politici di qualsiasi schieramento e dirigenti) ha la decenza di tacere e di adoperarsi al fine di trovare soluzioni al posto di domandarsi il perchè è stato possibile, cosa fare e come reagire.
Servirà un bilancio da guerriglia a far cambiare le cose? Negli ultimi anni e non più tardi di una settimana fa (la morte del dirigente della Sammartinese Licersi a seguito di una rissa scoppiata con dei “tifosi”) si sono susseguiti ,ad intervalli più o meno brevi, eventi drammatici. Allora come adesso tutti sconvolti e sdegnati ma nessuno reagisce concretamente. Quest'anno con "Calciopoli" si è avuta la grande chance di cambiare. Ma si è sfruttata l'occasione per distruggere e penalizzare squadre, per rendere il campionato di serie A una sottocategoria della serie C taiwanese. Distruggere e basta. Nessuna azione atta a ricostruire. Da Guido Rossi a Luca Pancalli si è parlato di cambiare regole, statuti, norme. Niente di tutto questo. Solo fiumi di chiacchiere.Dalle altre realtà europee, sia dal punto di vista sportivo che da quello politico, si mutuano soltanto i provvedimenti più inutili. Sono anni che tutti si riempiono la bocca sostenendo che il modello da seguire è quello inglese. Tutti si professano garantisti ma nessuno dimostra veramente di esserlo.Domani non si giocherà. Il baraccone si ferma una settimana. Magari la prossima si osserverà un minuto di silenzio prima delle partite per poi immergersi nuovamente nell'isteria generale.