C’era un capitano

La seconda parte della stagione del Napoli è stata a dir poco travagliata e complessa sia per gli scarsi risultati ottenuti sul campo sia per l’addio del capitano Marek Hamsik e il difficile rapporto del neo capitano Insigne con i suoi tifosi. Ripercorrendo a ritroso gli ultimi mesi, Hamsik è andato via in silenzio verso la dorata Cina, non salutato dai suoi tifosi in maniera degna, soprattutto è volato via a modo suo, coerente con la sua persona senza proclami né chiasso, perché Hamsik è stato soprattutto un capitano silenzioso, non un capopopolo. Il suo attaccamento al Napoli si è sempre espresso attraverso il calcio, la sua leadership non è quasi mai stata politica, se non per i rifiuti alle offerte recapitate a De Laurentiis dal Milan e dalla Juventus, in diversi momenti della sua esperienza in azzurro. Marek Hamsik è diventato il recordman assoluto nella storia del club partenopeo per gol segnati (121) e per presenze (520) in tutte le competizioni, ma la sensazione è che non sia andato oltre questo in quanti i successi di squadra sono stati veramente pochi. I tifosi lo hanno apprezzato e criticato per le sue prestazioni, ma hanno sempre cercato un capitano che potesse anche essere leader carismatico e speravano di averlo trovato in Insigne, napoletano e legatissimo alla maglia. Invece, per assurdo, una volta diventato capitano il numero 24 azzurro ha subito un’involuzione di prestazioni ed è venuto a mancare anche dal punto di vista emotivo, come se quella fascia avesse un peso tanto grande da non farlo rendere al meglio, come se sentisse il dovere di dover dimostrare in ogni attimo di essere degno di quell’investitura. Un paradosso nel quale è entrato tutto l’ambiente azzurro, in pochi mesi un capitano lascia i suoi compagni e il suo successore viene fischiato dai suoi tifosi per le cattive prestazioni, una sorte di maledizione di questa stagione, dove il capitano è uno qualunque, dove il capitano è il primo imputato per colpe che sicuramente non sono solo sue, ma riconducibili a tutti i componenti della compagine azzurra.

 

Rosario Verde

Maturita’ classica. Attestato di Intelligence e Spionaggio Industriale conseguito presso L’Iscom, istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologie dell’informazione.Giornalista, curatore di rubriche e membro della redazione presso il giornale cittadino “Zapping” di Casandrino. Amante del Latino, si definisce un malato della maglia azzurra. Lettura e scrittura, tecnologie, sport, viaggi sono i suoi hobby nel tempo libero.

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