Cavani: “A Napoli non potevo uscire di casa, in Francia meno pressione. Lo spogliatoio azzurro era compatto”

Va’ a capire se, tra i motivi che l’hanno spinto a lasciare il Napoli dopo tre stagioni, c’è anche il modo, forse eccessivo, con cui è stato venerato al pari di un idolo dai tifosi partenopei. Perché è anche di questo che ha parlato Edinson Cavani nel corso di una lunga intervista rilasciata al quotidiano uruguagio El Observador, spendendo però anche qualche parola positiva in merito alla sua esperienza in azzurro. Ecco le sue dichiarazioni sui temi in questione: “Il tifo di Napoli è molto passionale, perché in Italia si respira calcio; di qui, il calore dei tifosi e la loro maniera di idolatrarti. Per un fatto di cultura, differente da quella italiana, la Francia è più fredda, e ciò rende il carattere delle persone: in Francia non ho perso l’idolatria, ma vi è un modo diverso per esprimerla. In Italia non potevo camminare per strada. E’ logico che a Parigi esco di casa, non sono mica un secchione che vive nascosto; la gente ormai lo sa, a Parigi svolgo una vita normale. In tutta la mia carriera ho visto la gente darmi sempre tanto affetto, tuttavia i francesi sono più rispettosi nel chiederti una foto o un autografo. Puoi camminare per strada ed essere trattato in maniera distinta. Negli spogliatoi delle grandi ognuno fa il suo. A Napoli ve n’era uno compatto, perché non c’erano tanti fuoriclasse e stelle, e ognuno se ne stava intorno all’allenatore per imparare le cose“.

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