CAPARBIETA’ E LEADERSHIP, MAZZARRI ARTEFICE DEL DESTINO DI QUESTO NAPOLI
Walter Mazzarri pronto a festeggiare le sue 300 panchine in serie A contro il Parma domenica raggiungerà un obiettivo non facilmente raggiungibile e soprattutto con tanti successi raccolti e senza essere mai esonerato. Fautore ad oltranza della difesa a tre e con gli esterni pronti a fare sia la fase offensiva che difensiva ha retto alle critiche anche quando, in verità, era ragionevole pensare ad un cambio di modulo. Ormai tutto lo copiano come ama dire lui stesso in più di una conferenza stampa, e la difesa a tre è divenuta la più adoperata del campionato italiano. Lo stesso Prandelli l’ha riproposta in Nazionale salvo poi tornare sui suoi passi, ripassando a quattro, senza però ottenere risultati eccellenti. Un Mazzarri granitico che, forte delle sue convinzioni, le ha inculcate a questo gruppo che vede in lui il riferimento prezioso in ogni circostanza. Questa squadra gli riconosce la leadership e non è un caso se il gruppo si comporti spesso ad immagine e somiglianza del tecnico. Liberatosi di elementi che potevano intaccare la sua personalità da leader, è lecito dire che quest’anno, più di ogni altro questa è la squadra del tecnico. Paradossalmente, però, potrebbe essere anche l’ultimo visto che il rinnovo proposto dal Presidente non è stato per ora recepito dal tecnico. Traspare che lo stesso Mazzarri ci tenga a fare qualcosa di straordinario, lavorando sempre sulle motivazioni e sull’entusiasmo e mentre in anni passati si è nascosto dietro la famosa crescita, quest’anno ha ammiccato a chi gli ha fatto notare che è proprio il suo gruppo l’antijuve. Dunque potrebbe essere l’anno buono, servirà ancora un miracolo ma il tecnico sarà, a torto o a ragione, artefice del destino di questo Napoli.