CAMPIONI (FUORI) D’ITALIA
Potremmo parlare di scelta “politica”, nel descrivere la decisione del Milan a concentrarsi sui trofei internazionali. La squadra del patron Berlusconi nel 2007 ha vinto tutto il vincibile tranne le competizioni indigene. Il campionato è ormai una chimera anche quest’anno, della Coppa Italia meglio non parlare. Perdipiù i tifosi rossoneri non hanno ancora avuto la gioia di assaporare il primo successo interno in Serie A. Gli obiettivi sono senz’altro ambiziosi, ma attenzione: la scelta di puntare tutto sulle gare singole da “dentro o fuori” può rappresentare un’arma a doppio taglio.
Proprio in virtù di questo concetto ha sempre operato sul mercato il plenipotenziario Galliani: una rosa ristretta ed esperta che riesca a mantenere alta la concentrazione nelle gare secche ma che paga dazio alla lunga distanza. Ecco perché a disposizione di Ancelotti e del suo “rombo”, fu “albero di natale”, ci sono tantissimi giocatori attempati e poca spinta giovanile. Fin dal portiere, il vero e proprio anello debole, quel Dida (34) che ormai è conosciuto sempre più per le papere e sempre meno per i miracoli dei tempi d’oro. Davanti a lui due centrali di livello mondiale, soprattutto Nesta (31) che finchè non ha dovuto fare i conti con gli acciacchi è stato a lungo il più forte e completo difensore del mondo. Insieme all’ex laziale il roccioso Kaladze (29), abile di testa sia nella propria area di rigore che in quella avversaria. Attenzione quindi ai suoi inserimenti. Sulla fascia destra una vecchia conoscenza del calcio partenopeo: Massimo Oddo (31), che da quando contribuì alla promozione del Napoli fino a oggi ha avuto miglioramenti incredibili fino a diventare un esterno a tutto campo dai piedi vellutatissimi; dall’altra parte, assente l’acciaccato Jankulovski, dovrebbe esserci il brasiliano Serginho (36), che come tutti i terzini brasiliani ha qualche problema nella fase difensiva. Passiamo al centrocampo. Assente Gattuso per squalifica, il compitodi Ringhio sarà svolto da Brocchi (31), suo omologo anche se non certo allo stesso livello. A proteggere le spalle all’eccelso Andrea Pirlo (28), regista senza eguali e gran tiratore, ci sarà anche Massimo Ambrosini (30), un altro elemento da tenere d’occhio negli inserimenti offensivi, giocatore che per quantità e qualità sarebbe potuto essere uno dei centrocampisti più completi al mondo se non fosse stato per gli innumerevoli infortuni patiti nel corso della carriera. Dalla cintola in su il Milan può essere davvero devastante. Da verificare l’adattamento del nuovo Fenomeno Pato (18), funambolico attaccante all’esordio, ma c’è da dire che chi l’ha visto in azione non ha più aggettivi per descriverlo. Vedremo. Con lui lo smarrito Gilardino (25), ex enfant prodige in cerca di rilancio, eccelse doti da finalizzatore ma anche grande abilità nell’appoggio alla manovra. A supporto della prima linea “verde” ci sarà colui che davvero può far male alla minima accelerazione, Ricardo Kakà (25), il Pallone d’Oro. Basta per descriverlo?
Posto che il Napoli potrebbe essere infilato praticamente in qualsiasi maniera da una squadra simile, al contrario gli azzurri potrebbero avvalersi della capacità di colpire di rimessa avversari che tendono a impostare il proprio gioco. Inoltre non è da sottovalutare la grande velocità di Lavezzi contro centrali non proprio fulminei. L’impegno è senz’altro arduo per la banda-Reja, una delle classiche partite in cui si fa prima a sperare in una giornata-no degli avversari che non in una propria giornata-sì. Una simile eventualità però non è da escludere: dove sono riusciti Parma, Torino ed Empoli, perché non potrebbe riuscire anche il Napoli?
Probabile formazione (4-3-1-2): Dida (Kalac); Oddo, Nesta, Kaladze, Serginho; Brocchi, Pirlo, Ambrosini; Kakà; Pato, Gilardino. All. Ancelotti