Bucchi:”Abbiamo messo in difficoltà La squadre che gioca il miglior calcio in Europa”
Il gioco del Napoli basta contro la Juventus per lo Scudetto? “La Juve è solida, abbassa i ritmi, sa gestire la gara e colpirti, il Napoli gioca 100 minuti sempre a mille, se continua così è l’anno buono. Ha qualità ed il miglior gioco”
Chi avresti tolto al Napoli prima del match? “Tanti, forse gli attaccanti che determinano. Mertens sa far tutto, profondità, tra le linee, uno contro uno, guizzi in area, è difficile da marcare”.
Sull’accoglienza per Cannavaro: “Paolo è stato un grande capitano, ha portato la fascia con onore ed è giusto che abbia quest’accoglienza quando torne. Lui ci ha messo il cuore e l’anima, quando finisce la nostra partita pensa al Napoli. Personalmente? Sono orgoglioso di aver fatto parte della rinascita, ora il Napoli è dove merita in Italia ed in Europa”.
Sulle occasioni sbagliate: “Emblematica la gara con la Lazio, sull’1-0 per noi sprecammo tre occasioni contro il portiere. Forse manca serenità che ti toglie lucidità sotto porta, ma le occasioni non mancano”.
Hai avuto la sensazione di poterla pareggiare? “Il Napoli mette pressione, aggredisce, avevamo preparato un modo per superare la loro prima pressione con dei lanci o fraseggio per poi attaccarli sugli esterni, oltre ai piazzati perchè abbiamo struttura. Nella ripresa potevano scendere di ritmo, perchè giocano a mille all’ora, di mettere noi pressione. Il passaggio chiave però è stato quello dopo l’1-1, non siamo riusciti a portarla all’intervallo, poi il 3-2 poteva riaprirla. E’ andata così, venire qui fare un gol, prendere due legni e creare presupposti contro la squadra più forte e che gioca il miglior calcio d’Europa”.
La sensazione sulla tua panchina? “Io mi metto in discussione ogni giorno, è il nostro mestiere. I risultati sono determinanti, ma arrivano tramite lavoro e fortuna, la seconda non possiamo determinarla. Sono contento anche se i risultati non ci rendono giustizia”.
Sulle scelte di formazione: “In queste gare è importante l’entusiasmo. Finora a volte una squadra non euforica, a volte bisogna cercarla ed i giovani ce l’hanno. Giocare davanti a 50mila spettatori significa giocare ‘la partita’ e serve entusiasmo”.