Borghi: “Athletic Bilbao, tanta corsa e intensità. Sorteggio benevolo, è la partita dell’anno”

Athletic-BilbaoTimore e rispetto. Un filo sottile unisce Bilbao a Napoli. Un sorteggio beffardo che mette di fronte due squadre per molti versi simili ma che alla prima partita stagionale si giocano tutto.  E’ l’appuntamento dell’anno, senza se e senza ma. Il quarto posto dell’Athletic e l’acceso in Champions dopo 20 anni è stata una conquista straordinaria, raccontata in Italia da Stefano Borghi, prima voce di Fox Sports per la Liga. Con lui abbiamo analizzato le possibili insidie che gli azzurri possono incontrare in una lunga chiacchierata dedicata al campo e al mercato.

PERICOLO INTENSITA’  – Un sorteggio difficile, complicato. Per Borghi l’insidia maggiore è l’intensità: “L’Athletic è una squadra pericolosa. L’intensità e  i ritmi alti imposti dai baschi sono superlativi. Questo è un problema che nell’ultima stagione ha messo a nudo le squadre italiane a livello internazionale. Il Napoli affronterà una squadra che ha cambiato pochissimo e ha venduto solo Herrera e l’impianto di gioco è rimasto uguale alla scorsa stagione. E’ un undici che ti ammazza sull’intensità. L’anno scorso al San Mames ha perso il Barcelona e ha pareggiato il Real Madrid. E’ una squadra che non ti lascia respirare e riparte meravigliosamente. In questo senso, proprio a livello di sviluppo di gioco, ha qualche similarità con il Napoli oltre al modulo”.

MUNIAIN E CO – Ma il Bilbao ha anche delle individualità da non sottovalutare. Su tutti spicca Muniain “è un giocatore che può spaventare, è esploso ed è concreto”, gli esterni goleador “Susaeta e Gomez, esterni con bei piedi, d’intensità che fanno gol e li fanno fare“e Mikel Rico “molto pericoloso negli inserimenti, quindi da tenere d’occhio”.

SAN MAMES E UN SORTEGGIO BENEVOLO – In match del genere contano anche i particolari, dal sorteggio che potrebbe essere benevolo “non è sempre uno svantaggio giocare la prima in casa, soprattutto se non sei largamente favorito. Giocare in casa la prima ti permette di impostare in un certo modo la partita e ti permette di iniziare con qualche sicurezza in più la serie”,  ai due impianti come il San Mames e il San Paolo, sempre pieni e che possono dare un grosso contributo alle due squadre “giocare al San Mames è difficilissimo. Nella scorsa stagione solo l’Espanyol e l’Atletico Madrid sono riusciti a portare a casa i 3 punti. E’ un impianto molto caldo che può fare la differenza. Dall’apertura del nuovo San Mames, la squadra ha perso solo 3 partite su 21. E’ uno spettacolo vedere l’Athletic Bilbao ma non credo che il Napoli abbia problemi da questo punto di vista perché ha un seguito enorme in trasferta”. 

BUONO MA NON STRATOSFERICO – Per finire inevitabile una riflessione sulle strategie di mercato. Il Napoli affronterà la sfida di Champions League con soli due nuovi innesti: Koulibaly “giocatore da rispettare, di buonissimo livello” e Michu “bisogna aspettarlo e per il tipo di giocatore che è deve adattarsi ma di solito chi viene dall’Inghilterra è agevolato nell’intensità. Ma c’è la grana centrocampo che Borghi cerca di spiegare così: “quando arrivi ad un certo livello per vincere, non puoi fare un mercato di scommesse e prospettive ma devi acquistare giocatori che ti fanno vincere subito, e quelli costano. Per l’Italia è sempre un problema, ma mi sembra chiaro che ci siano stati dei problemi. E’ da un anno che si parla di nomi per il centrocampo e gli obiettivi non vengono centrati. Pensare che Fellaini e Lucas siano i due obiettivi attuali e c’è un ballottaggio tra i due, fa capire che un problema c’è. E’ un modo per prendere qualcosa e non per cercare una pedina precisa. Sono due giocatori completamente diversi. Per migliorare ci vuole un top, Benitez voleva Mascherano e avrebbe cambiato completamente le cose, ma era inarrivabile. Quest’anno le squadre che hanno fatto meglio sono quelle che hanno agito subito, obiettivi mirati e subito centrati. Tolto Mascherano, sono tutti nomi appetibili ma che non ti porta ad un livello superiore. L’argentino non era contento del suo ruolo al Barcelona, ma è normale che se la società e l’allenatore si assicurano un ruolo da protagonista, è improbabile che si possa lasciare una piazza come quella spagnola. A me Lucas Leiva piace molto, di buonissimo valore. Fellaini invece è più difficile collocare nel 4-2-3-1. Gli equilibri sono sul filo del rasoio e spero si possa valorizzare Jorginho, ma a livello di Champions League non c’è l’esperienza giusta”.

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