Bisantis a PN:”Napoli squadra umorale ed appannata, su Inter-Juve…”

Giuseppe Bisantis, noto radiocronista di Radio Rai, che ha raccontato Fiorentina-Napoli, ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai nostri microfoni.

1) Al di là di un ipotetico contraccolpo psicologico derivante dalla vittoria in extremis della Juventus, possiamo parlare di un Napoli appannato da un punto di vista fisico? 

Sí, ho avuto questa sensazione. Prima ancora dell’espulsione di Koulibaly sembrava un Napoli impacciato, che non riusciva a fare le sue trame di gioco. Ha influito il contraccolpo psicologico, così come testimoniato dal precedente di Lazio-Juventus in cui quel gol nel finale dei bianconeri condizionò i partenopei, che di fatto poi persero in casa contro la Roma. In ogni caso si è visto un Napoli meno brillante per tutta la partita.” 

2) Si tratta dunque di una squadra, per certi versi “umorale”?

Esattamente, è una squadra che ha questo limite. È difficile avere la controprova però se la Juventus non avesse vinto con l’Inter forse contro la Fiorentina avremmo visto una partita diversa, anche se c’è da dire che al di là dell’exploit di Torino il Napoli aveva tirato un po’ il fiato nelle ultime settimane; penso alle partite con il Chievo, Udinese e con il Milan a Milano. Paradossalmente mi sento di dire che il miglior Napoli lo abbiamo visto quando c’erano gli impegni infrasettimanali in Champions League ed in Europa League, quando si è potuto concentrare esclusivamente sul campionato si è vista la squadra meno brillante della stagione.” 

3) C’è uno stress psicologico dovuto ad un’esclusiva concentrazione sul campionato?

È proprio la domanda che rivolsi a Sarri nel post-partita di Milan-Napoli. I dati lo dicono, ripeto: il Napoli migliore si è visto quando c’erano anche gli impegni infrasettimanali nelle altre competizioni, nel momento in cui è uscito dall’Europa League si è pensato che potesse concentrarsi esclusivamente sull’obiettivo Scudetto e disputare un finale di campionato all’altezza, ma così non è stato. Maurizio Sarri disse che a Milano aveva visto una squadra brillante, tuttavia le statistiche dicono che il collettivo ha evidentemente bisogno di essere sempre sotto pressione, sia da un punto di vista psicologico che fisico, per rendere al meglio.” 

4) Lo Scudetto sembra ormai essere nelle mani della Juventus, cosa ne sarà del futuro di questo Napoli? 

Chiaramente soltanto la matematica tiene in vita le speranze del Napoli, non riesco a non pensare che la Juve possa perdere punti contro Bologna e Verona. Anche in città c’è questa consapevolezza, da una settimana si è passati dalla grande euforia e dallo sconforto. Si parla di una possibile partenza di Sarri verso l’estero, io onestamente non lo vedo in Inghilterra. È chiaro che si tratta di club dalle potenzialità enormi, io credo che proverà ancora a vincere in Italia prima di andare all’estero. Vedo Sarri ancora sulla panchina del Napoli. Questa volta la campagna acquisti dovrà essere incentrata sull’integrazione della rosa, su indicazione dell’allenatore. È vero che il tecnico di Figline preferisce un organico tipo di tredici/quattordici uomini, ma di questi tempi con tanti impegni ravvicinati non si può pensare di affrontare la stagione in questo modo.” 

5) È stata la settimana in cui si è parlato tanto di arbitri, con numerose polemiche sulla gara tra Inter e Juventus: semplici errori o c’è effettivamente una sorta di sudditanza psicologica? 

Non credo sia così, almeno riferito agli episodi dell’ultima giornata. L’espulsione di Vecino ci stava, anzi l’errore di Orsato è stato quello di aver estratto prima il giallo e poi il rosso, è successa una cosa molto simile il giorno dopo con Koulibaly. È stato sbagliatissimo poi non estrarre la seconda ammonizione per Pjanic però fa parte di errori che poi non hanno determinato la stagione. Il Napoli deve pensare di aver perso male a Firenze. È stato creato probabilmente un alibi ad una prestazione degli azzurri che non c’è assolutamente stata. La Juventus ha dimostrato di avere carattere per poter segnare due gol in due minuti, complice anche l’atteggiamento tattico dell’Inter e degli errori di Spalletti. La sudditanza psicologica esiste per le grandi squadre, ma non faccio il caso dell’ultima giornata perché glia azzurri hanno perso malamente al Franchi. Pertanto ripeto: pesante l’episodio di Pjanic ma non determinante nell’ottica del campionato.”

 

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