ALZALA NAPOLI, ALZALA!!!
JUVENTUS (3-5-2): Storari; Bonucci, Barzagli, Cáceres; Lichsteiner (68’ Pepe), Vidal, Pirlo, Marchisio, Estigarribia; Del Piero (68’ Vucinic), Borriello (74’ Quagliarella) (Manninger, Marrone, Giaccherini, Matri). All.: Conte.
NAPOLI (3-5-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Džemaili, Inler, Zúñiga, Hamšik (85’ Dossena); Lavezzi (74’ Pandev), Cavani (92’ Britos) (Rosati, Fernández, Grava, Vargas) All.: Mazzarri.
Arbitro: Brighi (Cesena)
Guardalinee: Niccolai (Livorno) – Copelli (Mantova)
IV uomo: Bergonzi (Genova)
Marcatori: 62’ rigore Cavani, 82’ Hamsik.
Ammoniti: Marchisio (J), Dzemaili (N), Cannavaro (N), Storari (J), Borriello (J), De Sanctis (N).
Espulsi: Quagliarella (J).
Recupero: 3’ pt, 5’ st.
L’atto finale della stagione calcistica italiana 2011-12 ha come teatro lo Stadio Olimpico di Roma: è la finale di Coppa Italia e ad affrontarsi sono la Juventus, alla sua tredicesima finale, e il nostro Napoli, giunto per l’ottava volta a giocarsi l’importante trofeo. Le due squadre arrivano a quest’appuntamento cruciale con stati d’animo quasi opposti: la Juventus, fresca Campione d’Italia, vuole dare continuità al suo nuovo ciclo portando in bacheca un trofeo latente da ben 17 anni e desidera dare un ultimo regalo al suo capitano Alessandro Del Piero, al suo passo d’addio dopo venti anni di entusiasmante e gloriosa militanza juventina; potrebbe essere commiato, però, anche per Ezequiel Lavezzi, sempre più vicino a chiudere la sua avventura in azzurro, in un Napoli che, al termine di un’annata sottotono e al di sotto delle aspettative, ha una grande occasione per riscattarsi e, soprattutto, per dar vita a una nuova e proficua serie di successi. Assenze importanti per entrambi i collettivi, disposti in campo con moduli speculari: in casa Juve Conte deve rinunciare all’infortunato Chiellini, rimpiazzato da Cáceres, mentre in attacco proprio Del Piero sostituisce all’ultimo momento Vucinic e in linea mediana Estigarribia prende il posto dell’indisponibile De Ceglie; sul fronte partenopeo, Mazzarri, costretto a fare a meno dello squalificato Gargano, rispolvera Dzemaili a centrocampo, lì dove Zuniga vince il ballottaggio con Dossena, in difesa riecco i titolarissimi Cannavaro, Campagnaro e Aronica, mentre in attacco tornano dal primo minuto i tre tenori, con il Pocho al posto di Pandev. Dopo il minuto di raccoglimento osservato per la giovane vittima del vile attentato di Brindisi e per i morti del sisma che ha colpito l’Emilia, il signor Brighi dà inizio alle ostilità. Buon inizio del Napoli, che al 1’ arriva vicino al goal con Zuniga il quale, su cross di Campagnaro liberatosi di Estigarribia, trova lo spazio per colpire di testa in controbalzo, ma Storari riesce a respingere. Molto incerti i primi minuti: la partita si gioca soprattutto sulle fasce, caratterizzata dai duelli Maggio-Estigarribia e Zuniga-Lichtsteiner, ma non mancano lotte dure anche a centrocampo, con i mediani juventini intenti, almeno nei frangenti iniziali, a contenere piuttosto che ad offendere, aggrediti dai loro omologhi partenopei. Latitano le occasioni da goal, almeno fino al 10’, quando Lavezzi, partito in contropiede da centrocampo, s’invola, dribbla Bonucci, giunge al limite dell’area e punta Caceres, concludendo con un tiro che termina a lato: soluzione egoista, dacché vi erano Cavani e Hamsik pronti a ricevere palla. Per diversi minuti i bianconeri rimangono chiusi in difesa, lenti a salire dalla propria metacampo, protagonisti anche di qualche errore in fase di possesso-palla; al 17’, tuttavia, la Juventus caccia la testa fuori dal sacco: percussione di Vidal fino al limite dell’area conclusa da un assist per Del Piero il cui tiro viene rimpallato da Campagnaro, la palla giunge sul destro di Marchisio che tenta la sorpresa di prima, trovando però De Sanctis pronto alla respinta. Col passare dei minuti la Signora prende coraggio e si fa vedere più spesso in attacco, facilitata anche da qualche banale sbaglio dei partenopei che, d’altro canto, trovano difficoltà a costruire gioco, soprattutto in linea mediana, a causa anche del pressing che i loro avversari praticano meglio e con maggior intensità, rendendosi comunque pericolosi al 27’ quando, su cross di Lavezzi dalla destra, Hamsik per poco non arriva alla deviazione a rete di testa, mancando il tempo del salto. Sei minuti dopo la Juve crea altre apprensioni a De Sanctis, costretto a dover uscire per smanacciare fuori dall’area un calcio di punizione di Pirlo dalla destra, mentre al 35’ è Zuniga ad anticipare provvidenzialmente di testa su traversone pericoloso di Estigarribia; timida risposta del Napoli un minuto dopo con Inler, che tenta da lontano con una bordata che termine oltre la traversa, ma al 37’ è ancora la Juventus a sfiorare la rete con Borriello, bravo a trovare lo spazio per una conclusione mancina a giro, dal limite dell’area, che sfiora il palo alla destra di De Sanctis. E’ una partita equilibratissima e molto combattuta, con continui cambi di fronte, con due squadre che non rinunciano a giocare, indisposte a mollare ogni minimo centimetro di campo: ne sono prova i numerosi falli, alcuni dei quali molto duri come quello di Aronica su Marchisio in area, al 41’, che fa gridare al rigore gli juventini; da uno di questi interventi cattivi ha origine, al termine del recupero, un calcio di punizione per la Juventus: è la mattonella di Del Piero, che tenta invano di sorprendere De Sanctis bravo a smorzare in tuffo. Si chiude così la prima frazione di gioco.
Nella ripresa il Napoli torna ad attaccare creando preoccupazioni agli avversari al 48’, allorquando Dzemaili, ben servito da Zuniga a centrocampo, scatta sulla sinistra e scambia con Lavezzi entrando in area, ma sul suo cross, che attraversa lo specchio della porta, non interviene nessuno; la pressione offensiva degli azzurri prosegue anche successivamente, contornata però da altri episodi dubbi sui quali Brighi sorvola, ossia un tocco di braccio di Lichtsteiner a frenare un inserimento in area di Dzemaili e un intervento forse falloso di Caceres su Maggio, pure lui entrato in area dalla destra. La Signora non molla, sicura com’è di poter infierire colpi agli azzurri da un momento all’altro, ma al 61’ accade l’evento che potrebbe cambiare le sorti della finale; su rimessa laterale di Campagnaro, Lavezzi entra in area e viene atterrato da Storari: è rigore, e Cavani trasforma in maniera perfetta spiazzando l’estremo difensore bianconero. La rete dal Matador accende il pubblico di fede partenopea sugli spalti, ma non abbatte gli juventini che un minuto dopo vanno al tiro dal limite con Borriello che manda la palla a lato, mentre al 67’, su lancio filtrante di Pirlo, Estigarribia riesce a liberarsi ma la sfera carambola sui suoi piedi e finisce fuori, poco prima che Conte, allo scopo di riequilibrare una partita messasi incredibilmente malissimo, leva Del Piero (standing ovation toccante al suo addio) e Lichtsteiner per fare posto a Vucinic e Pepe; passano due minuti e Bonucci, dal limite dell’area e al termine di una lunga azione offensiva, tira al volo costringendo De Sanctis a una difficilissima parata. Il tecnico bianconero intuisce che la pressione dei suoi ragazzi si fa sempre più forte e insistente ed esaurisce i suoi cambi gettando nella mischia Quagliarella al posto di Borriello, nello stesso momento in cui va in scena anche il congedo di Lavezzi, che prima di lasciare campo a Pandev, saluta solennemente i suoi compagni di squadra. Al 73’ ancora una chance per la Juventus: Pepe ha spazio sulla destra, penetra in area e tira di sinistro, la palla viene rimpallata proprio da Quagliarella, ma la sua deviazione fortunatamente non inganna De Sanctis che riesce a respingere in corner. Il Napoli, praticamente, rinuncia ad attaccare, schiacciato nei propri 50 metri e impaurito dal vigore e dall’irruenza con cui i piemontesi si lanciano all’attacco, limitandosi a qualche sporadica azione di rimessa senza molta efficacia; la sofferenza sembra voler continuare fino alla fine e il pari juventino appare prossimo, ma all’82’ Pandev recupera palla al limite dell’area partenopea e scambia con Cannavaro, il macedone corre velocissimo e serve sulla destra Hamsik che entra in area e di sinistro trafigge Storari per la seconda volta. Si respira aria di festa sugli spalti, eppure la Juventus non ne vuol sapere di alzare bandiera bianca: nei minuti finali i bianconeri si giocano tutto, ma tutto quello che riescono a cavare dal loro forcing è soltanto la nettissima espulsione di Quagliarella che, su calcio di punizione di Pirlo, sale al cielo e colpisce Aronica al volto con una gomitata che d’involontario non ha assolutamente nulla. La partita, che già sembrava ormai segnata dopo il goal di Marekiaro, di fatto si chiude lì, almeno per la Juventus perché il Napoli si concede il lusso di chiudere la finale in attacco, sfiorando la terza marcatura con una conclusione di Dzemaili alta sulla traversa. E’ fatta! Il Napoli ha vinto! Ha vinto la Coppa Italia contro una delle sue rivali storiche, ha reso più dolce, se non positiva, una stagione che poteva andare sicuramente meglio, è tornato a vincere un trofeo dopo ben 22 anni. In attesa del futuro, di un futuro non ancora definito e ancora pieno di ombre e dubbi, lasciamo pure ai giocatori, al tecnico e alla dirigenza la possibilità di potersi godere questo successo, con la speranza che sia il primo di una lunga serie. E insieme alla nostra squadra, anche noi festeggiamo felici la conquista di un traguardo importante, un traguardo che ha il sapore di quei tempi d’oro che, bene o male, possono davvero ritornare. Bravo Napoli! Forza Napoli!