A TORINO DILEGGIANO MAZZARRI: "DELIRIO DI ONNIPOTENZA O OVERDOSE DI AUTOSTIMA?"

L'intervista rilasciata al Mattino, in cui Walter Mazzarri si è autoincensato, affermando che ormai anche la Nazionale di Prandelli imita il suo modo di giocare e persino Conte con la sua Juve fa l'identica cosa, non è passata inosservata proprio a Torino, e precisamente al portale Tuttojuve.com, che in maniera ironica, comunque alquanto chiara, ha espresso il giudizio sulle parole del mister livornese: "'È da sempre il mio piano tattico, dalle prime esperienze da allenatore alla Primavera del Bologna. Sono dodici anni che gioco così, dei quali ben otto con le squadre di club. Sono passato dal 3-4-3 al 3-4-1-2, al 3-5-1-1 fino al 3-5-2. Adesso questo modo di schierarsi in campo ha preso il sopravvento su tutti gli altri. È diffusissimo in Inghilterra e pure in Spagna molte squadre lo praticano. Insomma, è un successo. E pensare che quando iniziai, i colleghi più esperti mi dicevano: ma sei matto, che fai? Passa alla difesa a quattro. Invece, da ostinato quale sono, non sono arretrato di un centimetro. Del resto proprio la Juve di Conte s’è ispirata al nostro modulo”. Il modulo in questione è il 3-5-2 e la citazione è da attribuirsi a Walter Mazzarri (intervistato da "Il Mattino"), evidentemente in pieno delirio di onnipotenza o, più semplicemente, in overdose da autostima. Vorremmo ricordare al bravo tecnico toscano che questa formula tattica non è una sua originale esclusiva. Ci limitiamo a citare due precedenti storici neppure troppo recenti: la Germania unita di Bertie Vogts che vinse Euro '96 con Sammer schierato "alla De Rossi" tra i due centrali (Helmer e Heits); un centrocampo con due esterni-stantuffo (Babbel e Ziege) e tre interni più due punte. Oppure, l'Inter scudettata di Trapattoni del 1988: Mandorlini tra Bergomi e Ferri; Brehme e Bianchi esterni; Matteoli, Berti e Matthaus interni dietro a Serena e Diaz. Potremmo continuare ma ci fermiamo qui. Quanto al paragone con la Juventus di Conte, ci limitiamo a far notare a Mazzarri come il suo Napoli pressi alto per ripartire, affidando alle ripartenze veloci, per l'appunto, e alle giocate individuali degli attaccanti, tutte o quasi le proprie armi offensive. La Juventus del tecnico leccese, pressa per asfissiare l'avversario: lo fa dal primo all'ultimo minuto come fase essenziale del proprio gioco che è sempre e comunque corale e d'attacco, qualunque sia la squadra contrapposta o la circostanza'".

V.G. (tuttojuve.com)

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