9 LUGLIO 2007: UN ANNO DA CAMPIONI DEL MONDO

9 LUGLIO 2007: UN ANNO DA CAMPIONI DEL MONDO src=

“Guardate dove siete, perché non lo dimenticherete mai. Guardate con chi siete, perché non lo dimenticherete mai”. Aveva davvero ragione Fabio Caressa. Simili emozioni non potranno mai essere cancellate dalla memoria. E’ trascorso esattamente un anno dal trionfo mondiale di Berlino: tuttavia, un brivido di gioia percorre la schiena ogni qualvolta il pensiero torna a quelle notti magiche made in Germany. 

DIAPOSITIVE INDELEBILI   Il rigore di Totti al 94’ dell’ottavo di finale contro l’Australia; la corsa e il pianto di un incredulo Fabio Grosso dopo il gol dell’uno a zero alla Germania; la grinta di Del Piero dopo il raddoppio inflitto ai tedeschi; lo stacco imperioso di Materazzi che pareggia il cucchiaio di Zidane; l’ormai celeberrima testata di Zizou a Matrix e la  mesta uscita dal campo di Le Roi Zinedine; il decisivo penalty di Grosso che ci regala il quarto titolo iridato. Highlights che rappresentano diapositive impresse a fuoco nei ricordi di ciascun italiano. 

ZIZOU VS MATRIX UN ANNO DOPO   Il tormentone continua. Il francese, impegnato in un viaggio in Indonesia con lo scopo di promuovere il calcio, per la prima volta ammette che l’Italia ha meritato appieno la vittoria finale. Il difensore dell’Inter, dal canto suo, decide di adire le vie legali nei confronti dei tabloid d’Oltremanica che,nei giorni successivi alla finale di Berlino, avrebbero interpretato in maniera falsa e tendenziosa il labiale che ha poi scatenato la reazione di Zidane. La vendetta, in Inghilterra, non viene servita fredda: il giorno dopo la notizia dell’azione legale intrapresa da Materazzi, il Times lo inserisce nella lista dei cinquanta giocatori più scarsi della storia della Premier League. Con tanto di spiegazione: “Ha vinto la Coppa del Mondo, ma il lungagnone difensore durante il suo inutile soggiorno al Goodison Park(militò nell’Everton nel 1998/99) non sarebbe stato in grado di marcare neanche una bistecca”. Attendere quaranta anni per un altro successo mondiale talvolta può giocare brutti scherzi…

CONTINUA LA DIASPORA DEI CAMPIONI   E’ passato un anno. La vita cambia e, alle volte, assume contorni paradossali. Basti pensare a Grosso, il carnefice dei galletti transalpini, che passa al Lione per sostituire Eric Abidal, trasferitosi a Barcellona. Oppure a Luca Toni, individuato come  rinforzo principale dai tedeschi del  Bayern Monaco desiderosi di rinverdire i fasti di un tempo. Prosegue, dunque, la diaspora dei campioni del Mondo. Pionieri furono Cannavaro e Zambrotta che un anno fa lasciarono la retrocessa Juventus per vestire rispettivamente le maglie di Real Madrid e Barcellona. Un fenomeno interpretabile con una duplice chiave di lettura: da un lato lo si può considerare un attestato di stima nei confronti del nostro movimento calcistico; dall’altro lato questa fuga potrebbe innestare un pericoloso processo di impoverimento tecnico della nostra serie A. 

ITALIANS DO IT BETTER   Passa un anno, ma il calcio italiano si conferma ancora vincente in campo internazionale. Il Milan sale sul tetto d’Europa battendo il Liverpool nella finale di Atene. Fabio Cannavaro, capitano degli azzurri campioni in Germania, dapprima conquista l’ambito Pallone d’Oro per poi colorare di tricolore la vittoria nella Liga del Real. Il cui condottiero, neanche a dirlo, è italiano… SFIDA INFINITA   Un anno dopo la sfida Italia – Francia non si esaurisce. Dopo la vendetta dei bluez a Saint Denis nello scorso settembre, tra due mesi gli azzurri di Donadoni saranno chiamati  ad una vittoria fondamentale per la qualificazione all’Europeo dell’anno venturo. La sfida continua, ma, qualsiasi sarà il risultato finale, è sempre bene tenerlo saldo a mente: i campioni del mondo siamo noi!

Translate »