Tutto per Marek, solo per Marek…

Sulla cara vecchia radio oggi è stato un fiume, o quasi, di dichiarazioni di affetto e stima per Marek Hamsik. “Hamsik è un fuoriclasse“, “Hamsik è un campione“, “Hamsik è capace di cambiarti la partita in qualsiasi momento“, “Hamsik è un leader“. Lungi da noi credere che Hamsik sia un bidone, men che mai affermare che in tante stagioni di azzurro abbia fatto pena. E da parte nostra resta la più profonda considerazione, dal punto di vista etico e umano, per un giocatore che costituisce merce rara nel calcio contemporaneo fatto di divetti, mercenari e finti martiri che abbandonano una squadra perché stravolti dal caos (vedi alla voce ‘Cassano‘). Ma da qui a ritenere che il buon Marek sia un fenomeno ce ne vuole. I veri fenomeni non lo sono solo a livello tecnico, bensì anche caratterialmente. Sono quelli che guidano la squadra emotivamente, che la caricano nei momenti più bui, che la cavano d’impaccio nel marasma. Tutti aspetti in cui lo slovacco non è mai riuscito a compiere il passo decisivo. Sempre frenato da un’endemica mancanza di personalità, sempre bloccato sulle sue timidezze e incertezze, mai carico di quella ‘cazzimma’ della quale i grandi campioni non sono stati mai privi.

Translate »