“TORNA UN POCHO DI NAPOLI”
Potenza, velocità, imprevedibilità. Era questo di cui l’ultimo Napoli aveva bisogno, ed è questo che ha ritrovato sul terreno di gioco del Tardini. Semplicemente, Lavezzi. Quello che era palesemente mancato nelle ultime uscite, e dopo la gara di Parma lo si può dire senza ombra di dubbio, è riapparso suscitando delizia e compiacimento tra i tifosi. E la sensazione non è tanto diversa da quel misto di tranquillità e appagamento che si prova quando la luce del Sole torna a farsi prepotentemente strada dopo l’eclisse. Perché di eclisse si è trattata l’assenza del Pocho. E’ stato un Lavezzi a due facce quello del Tardini: ci ha impiegato un tempo l’argentino per tornare a carburare, per ricomporre quel trio delle meraviglie che durante la sua assenza è comparso inesorabilmente spuntato. E nel corso della prima frazione di gioco anche il Napoli, così come il suo trascinatore, ha pericolosamente stentato. Un primo tempo in cui il ragazzo di Villa Gobernador Gálvez sembrava stesse scontando sul campo la sua quarta giornata di squalifica, e allo stesso modo per tutti i suoi compagni la partita pareva indirizzarsi inesorabilmente verso la conferma di una crisi a quel punto innegabile. Lavezzi e il Napoli, due destini sempre incrociati: assente uno, non pervenuto l’altro. Quarantacinque minuti che sono sembrati un eternità, in cui a lunghi tratti si è materializzata l’idea che anche l’Europa che conta sarebbe potuta sfuggire letteralmente di mano. Ma poi ecco la sorpresa: in tanti avrebbero saputo solo successivamente di come quei tre quarti di giro d’orologio fossero serviti al Pocho per scrollarsi semplicemente di dosso la ruggine di 270 minuti di agonia, trascorsi forzatamente lontano dal tappeto verde e riempiti all’inverosimile di “se” e di “ma”. Lavezzi torna in campo con tutt’altro piglio, sgomma già al sesto minuto della ripresa portandosi via mezza difesa avversaria e servendo sul piedino di Hamsik la palla del pareggio. Ma l’argentino voleva di più, voleva lasciare il segno e la firma. E così 4 minuti più tardi ecco il bis per il Napoli, Lavezzi of course. Tre punti fondamentali per il morale ma soprattutto per il terzo posto, con il leone Mazzarri che dalla tribuna ringrazia e porta a casa. Un unico rimprovero per il tecnico toscano: quella frase “Cavani ogni due palle gol una la butta dentro”. Un peccato non veniale nella terra della scaramanzia per eccellenza. Ma dopo oggi si può stare tranquilli: con un Lavezzi così, anche il Matador può permettersi di tirare un po’ il fiato.