Tifosi di San Carlo Arena: “Attento Aurelio Napoli è stanca, vuole vincere”

Siamo andati nel quartiere San Carlo all’Arena, il più popoloso di Napoli, feudo iincontrastato del tifo napoletano, tastare il polso non è stato facile, usando un termine molto caro al Presidente, l’incazzatura del tifoso l’ha fatta da padrona, il ridimensionamento non è piaciuto a nessuno.

Peppe Maiorano, 49 anni, avvocato: “Sono contento del’arrivo di Sarri, Valdifiori e Reina, ma non mi convince il notevole passo indietro fatto dalla societa’, siamo passati dai altisonanti a quelli attuali, non si puo’ certo dire che le aspirazioni siano delle piu’ rosee, speriamo che arrivino altri giocatori con le cessioni che andranno a fare.”

Massimo 44 anni commerciante: ” Reina e’ un tassello importante, fondamentale per questa squadra, non capisco perche’ e’ stato mandato via lo scorso anno, avremmo avuto almeno 8 – 10 punti in piu’, Valdifiori potrebbe essere il tassello importante, certo una cosa e’ giocare ad Empoli, un altra e’ giocare a Napoli, vedremo chi lo affianchera’, al momento la societa’ sembra in alto mare, ma con De Laurentiis siamo abituati al suo cilindro magico, chissa’, vedremo.”

Salvatore D’Onofrio 38 anni, comercialista: “E’ un mercato molto striminzito, il pubblico del San Paolo ed i suoi tifosi sparsi per il mondo, non vedranno piu’ top player, impariamo a tenerci stretti quelli che abbiamo, se la nuova politica della societa’ e’ questa, meglio rassegnarsi, dall’essere internazionali, siamo passati ad essere italiani, altro programma, altro tempo perso, solo fumo negli occhi per i tifosi azzurri, ormai stanchi di partecipare.”

Giuseppe Panico, 35 anni operaio: “E’ l’occasione di Sarri per mettersi in mostra davanti ad una grande platea come il San Paolo, ma a che prezzo? Se poi dovesse fallire? A rimetterci saremmo sempre noi tifosi, Valdifiori e Reina vanno benissimo, ma da soli non bastano, il mercato del Napoli sembra troppo statico, mancano due settimane all’inizio del ritiro azzurro, sarebbe buona cosa portare tutti gli effettivi della rosa a Dimaro senza mal di pancia ed isterismi vari, perche’ il buongiorno si vede dal mattino.”

Questo e’ solo una piccolissima parte di quello che abbiamo ascoltato e potuto riportare, il lait-motive e’ sempre lo stesso, i tifosi vedono la societa’ come unica responsabile dei mancati traguardi della passata stagione e dell’immobilismo attuale, nei giorni scorsi sono stati esposti striscioni, manifesti di protesta, ma e’ davvero cosi difficile costruire per vincere? La vendita degli abbonamenti e’ un campanello d’allarme importante, disamore? No, voglia di vincere, partecipare, il motto De Cubertiano, non appartiene piu’ a questa gente, dentro di loro e’ ben impresso il loro motto, VINCERE.

 

 Claudio Mellone

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