LA RIVINCITA DI BENITEZ CONTRO LA CRITICA PRETESTUOSA!

Era inevitabile. Ogni qualvolta finisce nell’occhio del ciclone , a causa delle sue scelte impopolari agli occhi di chi non riesce proprio a concepire il calcio in chiave moderna , Rafa Benitez caccia l’asso dalla manica. Sembrava ormai agli sgoccioli della sua permanenza partenopea all’indomani della sconfitta di Berna : capitombolo umiliante ma inusuale , troppo brutto quel Napoli per essere vero. Non è stato rimproverato nulla a Rafa in quell’occasione : turnover esasperato rispetto alla squadra che aveva pareggiato a Milano , condizione fisica deficitaria ed una tattica di gioco che non premiava le qualità dei singoli. Insomma , la solita solfa. La stessa solfa già abbondantemente smentita più volte dai fatti lo scorso anno. E la storia si è puntualmente ripetuta. Il Napoli vince al San Paolo contro il Verona. Anzi stravince , nonostante il goal di Halfredsson lasciasse presagire un altro pomeriggio di sofferenza.  Ma nei minuti successivi allo svantaggio appariva lampante che il Napoli stesse offrendo qualcosa di diverso , di molto simile a ciò che spesso aveva offerto nella passata stagione : costante presenza nella metà campo avversario , scaligeri rinchiusi nella propria area di rigore , possesso palla ed occasioni da goal a raffica fino al pareggio di Hamsik , finalmente rinato nella goleada azzurra.

HAMSIK Già , proprio lui , Marek Hamsik : il pomo della discordia , il simbolo principale dei “ troppi calciatori rovinati” dalle teorie di Benitez. Ieri il capitano slovacco si è ripreso il suo Napoli : è bastata una doppietta , e non già occupare una posizione diversa in campo , per sbloccare Marek a livello psicologico e per rivederlo finalmente come trascinatore della causa azzurra. Il buon Rafa era stato buon profeta : “ Hamsik deve sbloccarsi a livello mentale e potrà trascinare il Napoli” , ha ripetuto per mesi il tecnico madridista. Benitez 1- Pennivendoli 0. Poi è toccato al secondo calciatore , “mal sfruttato” , secondo gli illustri pennaioli , dal tecnico partenopeo :  Gonzalo Higuain.

GONZALO  Si sono sprecati , per settimane , fiumi di inchiostro per sottolineare quante poche palle arrivassero ad un calciatore del calibro del Pipita con lo sgangherato 4-2-3-1. Memoria corta oltre che in malafede. Sarebbe stato sufficiente , in caso di amnesie mentali, aprire un recente almanacco per vedere quante reti il numero nove azzurro ha segnato con quel modulo durante il suo primo anno a Napoli ed in quelli precedenti di Madrid. Ma , in fin dei conti , sono bastati i novanta minuti di ieri : tre goal convalidati , un quarto ingiustamente annullato e pallone portato a casa per il sorridente Gonzalo ,  ancor più immerso nella realtà azzurra , contrariamente a quanto sostenuto sempre dagli stessi pennivendoli che lo vedevano già con la valigia pronta per altri e ben più rinomati lidi calcistici. Anche qui , Rafa era stato un buon profeta : “ Higuain , lavora per la squadra , i goal li ha sempre fatti ed arriveranno presto” . Benitez 2 – Pennivendoli 0.  Alla giostra del goal si sono poi  aggiunti il solito Callejon , talmente fondamentale nel Napoli che non fa più notizia , un Lorenzo Insigne,  in versione di fondamentale uomo assist , ma in generale tutta la squadra , nettamente in ripresa per quanto riguarda la condizione fisica , nonostante quei cali di tensione che inevitabilmente portano al goal avversario e sui quali bisognerà ancora lavorare molto. Ma la sensazione principale è che , quando il Napoli decide di giocare a calcio e di portare a casa la vittoria , non c’è squadra che possa temere grazie alla potenza offensiva che si ritrova. E poco importa se la squadra conceda un goal se poi ne realizza sei , rischiandone addirittura di segnarne dieci. E mentre i “famosi pennivendoli napoletani” , alcuni dei quali emigrati al Nord , quasi ringraziano i compaesani teppisti presenti a Berna per aver svegliato la squadra dal torpore , Rafa Benitez si gode questa spettacolare vittoria nel grigiume di una giornata di A , totalmente piatta a livello di spettacolo calcistico in campo. Ma non basta : a coloro che gli chiedono sarcasticamente se anche a Liverpool , nei momenti difficili , ai calciatori era vietato rilasciare interviste alla stampa , Rafa risponde in modo pacato e deciso , sottolineando che in Inghilterra simili domande maliziose ed in malafede sarebbero costate il mancato ingresso nel centro sportivo per mesi. Ma non ai calciatori , bensì ai critici. Benitez 3 – 0.  Insomma , mentre nei salotti televisivi si sposta più o meno volutamente l’attenzione dalle colpe di un De Laurentiis , stranamente risparmiato nonostante un mercato inesistente ed ingiustificabile ( fa sorridere leggere che i Lopez , i Michu ed i De Guzman fossero le prime scelte di Benitez in fase di mercato) , Rafa continua a seguire il suo percorso , che già lo scorso anno lo ha portato a stracciare record e conquistare trofei. Il tutto nonostante una rosa che anche quest’anno non ricalca il suo credo calcistico : terzo posto distante appena due punti e primo posto nel girone di Europa League : non male per uno già con la valigia in mano…. 

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