Osimhen: “Tantissimi messaggi dai tifosi, mi sentivo del Napoli ancora prima di firmare”

Lunga intervista ai canali ufficiali del Napoli per Victor Osimhen. L’attaccante ha parlato a 360° tra campo e vita privata:

“Sono cresciuto in un posto chiamato Olusosun. Tre mesi dopo la morte di mia madre, mio padre ha perso il lavoro. È stato un periodo molto difficile per me, i miei fratelli e le mie sorelle. Dovevo andare a vendere l’acqua sulle strade trafficate di Lagos per poter sopravvivere. Faccio tutto questo perchè credo che il calcio sia l’unica speranza per me e la mia famiglia. Il posto in cui sono cresciuto, se chiedi alle persone del luogo ti avrebbero detto che non sarebbe uscito nulla di buono dalla famiglia di Victor. Sono felice di dove sono ora, ho imparato a non abbattermi e a credere in me stesso. Ho visto mio padre faticare nella vita, penso che questo mi abbia segnato molto nella mia crescita. La mia infanzia è stata dura a differenza di altri bambini che magari se la godono. Ero impegnato a guadagnare da vivere per me e la mia famiglia. Non c’è stato nulla che mi sia piaciuto veramente nella mia infanzia. Era sempre una lotta e questo mi ha aiutato a diventare ciò che sono”.

“Sono cresciuto guardando giocare Didier Drogba, è stato un esempio per me. Un giorno mi stavo allenando e mia zia mi ha chiamato, chiedendomi se sapevo chi le ricordavo. i ha detto di andare a vedere come giocava Drogba. Lì mi sono innamorato del suo modo di giocare e del tipo di persona che è. Da quel momento vedere giocare Drogba ha avuto un impatto importante sul mio futuro, mi ha aiutato molto”.

“Ancora prima di firmare con il Napoli era come se facessi già parte della squadra. Moltissimi tifosi del Napoli mi scrivevano, mi parlavano della città, io leggevo tutto. Mi dicevano che la città è bella, che la gente è meravigliosa. Non credo che a Napoli esistano persone razziste, non ho mai visto nulla del genere da quando sono arrivato. Vedere la passione della gente per il calcio qui a Napoli è stato fantastico. Il Napoli è la loro vita e i tifosi darebbero qualsiasi cosa pur di vedere la squadra vincere. Penso di poter ricambiare e dare loro quello che vogliono, per essere amato ancor di più”.

“Voglio salutare i tifosi del Napoli e ringraziarli per avermi spinto a fare questa giusta scelta. Mi avete accolto benissimo. Prima di arrivare mi avete mandato messaggi, foto, video, mostrandomi la vostra bellissima città ancor prima che venissi qui. Penso che il 70% del lavoro per farmi venire qui lo abbiate fatto voi. Vi sono grato e spero di rendervi orgogliosi, dando tutto quello che ho, per avere il vostro sostegno”.

Francesco Reale

Mi chiamo Francesco Reale, sono nato a Napoli ed ho 22 anni. Mi sono diplomato all’I.S.S Giancarlo Siani di Napoli ed attualmente frequento il terzo anno di università, presso la Federico II di Napoli, alla facoltà di lingue, culture e letterature moderne europee.

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