Nicolodi a PN:”Demme la chiave di volta del Napoli, consiglierei due talenti della Bundesliga…”

Pietro Nicolodi, noto telecronista di Sky Sport e voce storica della Bundesliga, ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai microfoni di Pianetanapoli.it, spiegando i motivi della rapida ripartenza del campionato tedesco e ponendo l’accento sull’importanza di Diego Demme, ex Lipsia, per gli equilibri del Napoli.

1) Sabato sei tornato alla telecronaca per Borussia Dortmund – Schalke: quali sono le sensazioni che hai provato dopo due mesi di astinenza, ma allo stesso tempo dinanzi ad uno stadio totalmente deserto?

“Sicuramente è stato un effetto molto particolare perché un Westfalenstadion vuoto è una cosa che non ti aspetti ovviamente. Sei abituato a vedere il muro giallo e gli altri sessantamila che fanno spettacolo, poi il derby della Ruhr è la partita più sentita dell’anno per cui è stato davvero strano viverla senza pubblico. Certo siamo in un periodo molto particolare, quindi vanno messe in conto anche queste cose qui.”

2) Qual è a tuo avviso la decisione che si dovrebbe adottare in Italia in un momento in cui non c’è ancora un accordo di massima sul protocollo…

“Questo è il grande problema. In Germania hanno remato tutti dalla stessa parte e sono riusciti a far ripartire il tutto. In Italia non mi sembra che ci sia questa unione di intenti e speriamo che la trovino perché comunque, anche se a porte chiuse e con un effetto straniante, è qualcosa che si muove ed è davvero importante che qualcosa si muova. Io vengo da un posto in cui le misure sono state allentate un po’ prima rispetto al resto d’Italia e la situazione è abbastanza sotto controllo, poi dipende anche dalla capacità della gente di capire cosa bisogna fare ed evitare di fare stupidaggini. Se mantieni le distanze e rispetti tutto ciò che ti dicono di fare, allora i rischi sono minimi e cerchi di azzerarli. Tuttavia io non sono esperto in materia per cui è meglio che non dica niente.”

3) Hanno fatto però chiaramente discutere immagini rimbalzate sul web, considerate “ambigue”: sui calci piazzati ad esempio sono consentiti assembramenti, ma è severamente vietato stringere la mano all’avversario o all’arbitro o esultare abbracciandosi…

“Certo, ma si tratta di persone testate tutte negativamente quindi bene o male sarebbe cambiato poco. Credo si volesse dare piuttosto un’immagine ai telespettatori in generale e a tutti coloro che hanno seguito le partite. Non è ancora il momento di abbracciarsi e di creare assembramenti, in particolar modo al di fuori dell’ambito lavorativo.”

4) La ripartenza della Bundesliga, con l’adozione di un regolamento modificato, che segnale potrebbe aver dato al resto d’Europa e al mondo calcistico italiano?

“Se funziona direi che è l’esempio perfetto. Adesso bisognerà vedere i risultati dei tamponi e il resto. È un discorso abbastanza complesso però se tutto rimane sotto controllo direi che è assolutamente da prendere questo protocollo di cinquanta pagine, tradurlo, considerando che c’è anche la parte in inglese, e via con la ripartenza. Sicuramente in Germania la situazione epidemiologica era migliore rispetto alla nostra, l’hanno affrontata meglio anche perché avevano strutture sanitarie cento volte più efficaci di quelle italiane. Il grosso problema dell’Italia e della Lombardia in particolare è stato il collasso della sanità e questo purtroppo è un dato di fatto. Ipotesi di giocare le partite in zone più “protette”? Io in questo momento sono in Lombardia, ride ndr, se tu stai alla larga dal 99% dalle cose che non bisogna fare poi puoi farcela. Sono stato sempre in Lombardia nel periodo più puro, se stai particolarmente attento non ti ammali a meno che non ti cada addosso una sfortuna allucinante. Il problema più grosso è quella della mobilità delle squadre nelle varie regioni, è una cosa che va gestita nel migliore dei modi e senza margine di errore.

4) Capitolo Napoli: la squadra di Gattuso su quali basi dovrà ricominciare il proprio percorso. Ti aspetti grandi cambiamenti nell’allestimento della rosa?

“Secondo me no. Io non cambierei tantissimo, tra l’altro anche Mertens dovrebbe rinnovare ed è un ottimo punto di partenza. Mi sembra che abbiano trovato un’importante quadratura con l’arrivo di Diego Demme, uno che dà ordine ed equilibrio. È il classico giocatore che non ti accorgi che c’è finché non c’era. Il Lipsia senza di lui sta facendo molta più fatica e il Napoli al contrario sta giocando molto meglio. È chiaro che qualcuno andrà via, ma io credo che quest’anno il mercato sarà molto complesso perché tutte le società dovranno fare i conti con le perdite di questo periodo che sono molto ingenti a prescindere da un’eventuale ripresa. Bisogna essere bravi a contenere gli stipendi dei giocatori, a trovare qualcuno molto bravo a basso prezzo, magari giovane andandolo a pescare in campionati che pochi conoscono. Vi assicuro che ci sono moltissimi giovani promettenti che possono fare la differenza ed è dimostrato da squadre che sanno fare mercato, come il Napoli che già si è dimostrato abbastanza bravo. Quella sarà la chiave: grandi rivoluzioni io non le farei.”

5) Considerando le probabili partenze di alcuni calciatori di primissimo livello, c’è qualche giovane profilo interessante e talentuoso nella Bundesliga che consiglieresti al club partenopeo? Il Borussia Dortmund ad esempio è da sempre una fucina di promesse…

“Loro sono veramente pazzeschi perché arrivano sempre primi. Tutti volevano Håland ma intanto l’hanno preso loro. C’è Reyna ad esempio che ha 17 anni ed è un giocatore spaventoso per personalità, tecnica. Ha fatto vedere cose davvero impressionanti. Bisogna essere bravi: in Germania ci sono parecchi talenti interessanti, ce n’è uno nel Colonia, Ismail Jakobs, che è ancora un ragazzino ma di sicuro avvenire. È ovvio che tutti vorrebbero Havertz, ma è fuori base per tutti.
Futuro di Werner? Fossi in lui rimarrei al Lipsia, con Nagelsmann che l’ha saputo valorizzare. Sarebbe adatto al Liverpool di Klopp: se proprio deve andare via io andrei lì!”

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