Napoli: il paradiso può attendere
“Bello, bello e impossibile… bello, bello e invincibile” cantava Gianna Nannini, e questo incipit veste a pennello come un abito griffato il Napoli attuale.
Dopo la splendida vittoria contro la Dea bergamasca che aveva mostrato un Napoli spettacolare e fatto risalire le quote scudetto della squadra del ragazzo di Calabria Gennaro Ivan.
Un Napoli che per gli esperti poteva sedersi alla tavola rotonda dello scudetto ha trovato il piede della suddetta tavola a fargli da ingombro.
Il problema per il Napoli è rappresentato dalla lettura che gli allenatori avversari danno quando giocano contro gli azzurri: dieci uomini dietro e contropiede a go go.
Anche allenatori della new generation come Pippo Inzaghi e l’ottimo De Zerbi – che fanno del gioco il loro Vangelo – cambiano attitudine e si mettono a specchio rispetto al Napoli.
Un Napoli che dopo la vittoria con l’ Atalanta, si è spento,forse tronfio di se, non ha saputo dare seguito e accelerare nelle partite successive.
Fabian Ruiz e Bakayoko dopo aver dato spettacolo contro i ragazzi di Gasperini, con il Sassuolo sembravano dei primavera emozionati aggregati alla prima squadra.
Ciro Mertens sembra aver perso l’istinto da killer che lo ha portato a essere il primo goleador del Napoli, superando Re Diego.
Oshimen pare in crisi di identità e stranamente nervoso e i terzini impacciati e chi è subentrato non ha dato segnali.
E poi un Ringhio stranamente “Oxfordiano”.
Rino ti vogliamo cattivo, ringhioso come quando in un Milan – Napoli stavi per divorare il giovane Hamsik.
Il Sassuolo di De Zerbi ha vinto meritamente dominando con il possesso palla e non sbagliando un passaggio, il pressing del Napoli era evanescente. Stesso copione visto con l’Az in Europa League.
È stata persa la seconda partita consecutiva in casa senza subire e questo fa ancora più male.
Nelle ultime settimane si è parlato solo del contratto di Gattuso che è l’ultimo dei pensieri. Rino uomo di onore e con una parola sola, ama Napoli e ci vorranno i carabinieri per portarlo via da una panchina che sente sua. Deve tuttavia accrescere la dose di cazzimma per diventare napoletano ad honorem, trovare dei titolari fissi, il turn over non sempre aiuta.
Magari trovare il portiere titolare, smettere di spostare i terzini a destra e sinistra quando a sinistra ne ha due di ruolo,far crescere Osimen con la tranquillità necessaria.
Bisogna tornare con i piedi per terra , sicuramente non serve creare allarmismi: il Napoli c’è e ci sarà fino in fondo,siamo convinti che il buon Ringhio aggiusterà la barra riportando i suoi sulla rotta giusta: della serie “il paradiso non può attendere a lungo” ma il tempo giusto sì.