Mondonico: “Il gioco del Napoli più adatto all’Europa”

Emiliano Mondonico è intervenuto in diretta radiofonica a “Zona Calcio” in onda su Radio Stereo 5

Ecco le sue dichiarazioni su Napoli Atalanta, sull’Europa League, calciatori in orbita Napoli e tanto altro.

NAPOLI-ATALANTA – I bergamaschi sono in difficoltà, hanno timore e non hanno certezze. L’arrivo di Reja non ha dato la sensazione di credibilità ma credo che per il mister sia una gara importante a prescindere. L’Atalanta viene da due zero a zero che hanno fatto riflettere e tutti sperano che le cose possano cambiare. L’avversario è il Napoli, non sarà in condizione ottimale ma bisogna sempre tenerlo in considerazione. Ieri mi è piaciuto tantissimo perché non ha preso gol e credo sia determinante per il futuro di questa squadra e per le sue ambizioni future.

BENITEZ 4-2-3-1 – E’ sempre difficile contro squadre che si chiudono e che fanno densità nella propria metà campo e giocare con quattro attaccanti determina che la fase difensiva sia di primaria importanza. Noi tecnici italiani sappiamo usare benissimo le ripartenze e quindi contro il Napoli, votata all’attacco, è più facile giocare nella metà campo avversario e sfruttare il contropiede e i tanti spazi a disposizione e quindi creare problemi ad una squadra più forte. In Europa invece è più facile perché a parte qualche eccezione tutti giocano così, proponendo soluzioni offensive. Il cammino in Europa è più facile e per questo mi è piaciuto il fatto che non hanno preso gol

PALLE INATTIVE – Le palle inattive sono una buona percentuale dei gol fatti e subiti. E’ chiaro che bisogna adattarsi, una volta c’era l’uno contro uno dove spesso vigeva la norma di non farla prendere all’attaccante e la palla passava via impunita. Spesso c’è una difesa in linea sull’area di rigore e un dover correre all’indietro che da tecnico non ho ancora capito. La marcatura diventa determinante ed è importante avere i cinque saltatori, nel fare una squadra spesso non si tiene conto di questi cinque giocatori che devono aiutare sulle palle inattive e si va in difficoltà fisica.

WOLFSBURG – Si daranno una sberla per uno, è come andare su un ring e vedremo chi rimarrà ko. In questo momento il Napoli ha più attenzione alla fase difensiva rispetto ai tedeschi che invece sono predisposti all’attacco. L’Inter è votata all’attacco ed è andata in difficoltà quindi credo che sia una partita ricca di gol e vedremo chi riuscirà a passare, non mi sento di parlare di un Napoli che faccia attenzione alla fase difensiva perché è andare contro alla propria natura.

VALDIFIORI E ZAPPACOSTA – Sono giocatori che si sono messi in evidenza. L’Empoli gira attorno a Valdifiori e non bisogna dimenticare che sono 3-4 anni che il gruppo gioca insieme, un impianto collaudato. Zappacosta ha grandi proprietà ed è bravo ad inserirsi. Sono giocatori che non prendono insufficienze ma a questo punto mi chiedo se bisogna avere giocatori del genere o che facciano la differenza.

JORGINHO – La fortuna di un centrocampista è quella di avere una squadra attorno come Pirlo. Jorginho è nato più interno di centrocampo che centrale, lo stesso Pirlo se ha giocatori che fanno lo giusto movimento è agevolato. Nel Napoli diventa difficile essere determinanti nella fase di centrocampo, perché è tutto in mano ai quattro attaccanti. Tutti sappiamo che Higuain è il punto di riferimento per questo Napoli. Penso che le grandi squadre devono avere qualità e Jorginho dovrebbe far parte di una grande squadra.

TORINO – Gli ultimi venti minuti mi hanno ricordato lo spirito battagliero del Toro, l’assalto all’arma bianca contro la difesa dello Zenit. E’ stata un’ottima partita e mi chiedo a distanza a 24 ore se invece di 15/20 minuti, il Toro avesse imposto un ritmo del genere almeno per un’ora.

fonte: www.maidirecalcio.com

Antonio Lembo

Laureato in Ingegneria Elettronica nel 1999 e Giornalista Pubblicista dal 1996 grazie all'esperienza formativa in Rotopress.

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