MILAN- NAPOLI, TUTTI I PRECEDENTI

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Il 13 aprile 1986, grazie ad un gol di Giordano e ad una perla del divino Diego – cui parzialmente rispose il povero Agostino Di Bartolomei con una delle sue “bombe” su punizione nella ripresa – il Napoli con il punteggio di 2-1 si impose per l’ultima volta sul terreno del S. Siro milanista.Rimarrà in assoluto l’unica volta (fra Milan ed Inter) in cui abbiamo visto Maradona uscire vittorioso dal tempio del calco milanese. Da quel momento in poi, gli azzurri hanno conquistato sei pareggi, subendo sette sconfitte, spesso e volentieri, purtroppo, con punteggi altisonanti.Dopo lo 0-0 del 1986-’87, il Milan s’impose nella stagione del famoso “sorpasso” per 4-1 il 3 gennaio 1988 davanti ad un irriconoscibile Napoli, in quegli anni sempre in difficoltà dopo la sosta natalizia, nonostante il vantaggio acquisito in apertura con un gioiello firmato dalla premiata ditta Maradona – Careca. Quel pomeriggio però, a fare la differenza fu un Gullit letteralmente scatenato, autore della terza rete, dopo i sigilli di Colombo e Virdis, e prima di quello dell’attuale c.t. Donadoni. Dopo lo 0-0 del 1988-’89, il Milan vince per tre anni consecutivi: 3-0 nel 1990 (ma il titolo alla fine andrà agli azzurri), 4-1 nel 1991, ed addirittura per 5-0 nel 1991-’92. Insomma, proprio negli anni del “grande” Napoli, i miracoli a Milano non avvennero mai….

 

Comunque, per la metà degli incontri disputati (61), il Napoli l’ha fatta franca, pareggiandone 20 e vincendone 12. Due sono state le fasi storiche più favorevoli: la prima negli anni ‘30, e la seconda a cavallo degli anni ’70 – ’80. Il primo confronto porta la data del 2 ottobre 1927, e ahimè finì 5-1 per il “diavolo”. Dopo un pareggio (2-2) nel 1929-’30, il Napoli vince per la prima volta il 21 dicembre 1930 per 3-2, con gol di Tannini, Vojak ed Innocenti, ripetendo l’impresa il 9 ottobre 1932, con l’eclatante punteggio di 3-0 (marcatori manco a dirlo, Vojak e Sallustro), permettendosi il lusso di sbagliare anche un calcio di rigore e di colpire un palo.L’anno dopo (1933-’34), ancora un successo per 2-0, conquistato però a tavolino; le cronache dell’epoca non riportano il perché di questa decisione. Dopo un nuovo 2-2 nel 1934-’35 (ancora Vojak in gol), grazie ad un gol di Venditto al 78°, il Napoli viola ancora il S. Siro rossonero. Il Milan si riscatta nel ’37 e nel ’38 (1-0 e 3-1), e nel triennio che va dal 1940 al 1942 (3-0, 4-0 e 3-1), in mezzo c’è il pareggio del 25 settembre 1938 (0-0), con gli azzurri a mangiarsi le mani per aver fallito un rigore con Castello.Nuova vittoria ospite nel girone finale del primo torneo del dopoguerra (1945-‘46): 3-2 con i gol di Egidio Di Costanzo e dell’albanese Lushta. Dopo altri due successi milanisti nel ‘47 e nel ’48, il confronto, causa la retrocessione in B del Napoli, s’interrompe per due stagioni. Riprenderà nel 1950- 51, campionato per il Milan (“storico”) dato che la squadra (come dicono a Milano) del “Casciàvid” conquista, dopo un’astinenza di ben 44 anni, il suo 4° titolo. Il match termina 2-1 (gol azzurro su rigore di Amadei).Nei successivi cinque campionati, si registrano altre due vittorie rossonere, entrambe per 3-2 (nel 1952 e nel 1954), e tre pareggi (2-2 nel 1953, 1-1 nel 1955 e 0-0 nel 1956), prima di un nuovo exploit azzurro, che avrà davvero del clamoroso.Il 7 ottobre 1956, in una stagione che alla fine vedrà il Milan laurearsi per la sesta volta Campione d’Italia, incredibilmente il Napoli, con gol di Posio, ed una doppietta a testa firmata da Vinicio e Pesaola, chiude il primo tempo in vantaggio per 5-0! Argutamente, qualche anno dopo il mitico “Petisso” dirà: “la gente che ascoltava la partita alla radio, alla notizia del punteggio di S. Siro, di sicuro avrà pensato: il cronista ha invertito il risultato!”. Il Milan, realizzando due reti negli ultimi cinque minuti, aggiusterà il punteggio fino al 3-5, ma negli annali del club azzurro rimarrà per sempre la straordinarietà di quel fantastico primo tempo. Tremenda però, sarà la vendetta rossonera due anni dopo, (nel 1957-’58 finì 2 a 2): l’otto febbraio 1959, il Milan, avviato a vincere un altro scudetto, schianta gli azzurri con il punteggio di 6-1, concedendo il gol della bandiera solo grazie ad un autogol di un grande personaggio, di recente scomparso, il “Barone”, al secolo Nils Liedholm. Il Napoli, in quei primi anni ‘60 fa il saliscendi fra A e B, ma, dopo altri due rovesci (3-1 nel 1960 e 2-1 nel 1961 con autogol di un giovanissimo Trapattoni), proprio in una stagione che purtroppo terminerà con una nuova amarissima retrocessione, il Napoli, con un gol di Corelli al 25° il 27 gennaio 1963, batte il Milan Campione d’Italia, che di lì a poco vincerà anche la Coppa dei Campioni. 

 

Il Napoli torna definitivamente in A nel 1965, acquista Sivori dalla Juventus e Altarini dal Milan, ma per Josè la vendetta dell’ex non si compie: il 10 ottobre 1965 il Milan vince per 4-1 (2 gol di Rivera), ed al grande attaccante Italo-Brasileiro resta solo la soddisfazione dei gol dell’onore.Ancora il “Golden Boy” protagonista nel 1967 e nel 1968, dato che prima firma il gol vincente il 19 febbraio 1967 (1-0), e, il 4 febbraio 1968 apre le danze nel 2-1 finale, siglato da Prati al 90° dopo il momentaneo pareggio di Paolone Barison.  Dopo un pari (0-0) ed una sconfitta per 1-0 (16 novembre 1969), gli azzurri sfiorano il successo nel 1970-’71, quando, dopo l’iniziale gol milanista di Combin pareggiato da un’autogol di Gino Maldera, a cinque minuti dal termine Altafini fallisce un rigore causato dal grande ex Angelo Sormani. Altre due sconfitte nel 1972 (3-0) e nel 1973 (1-0 gol di Chiarugi su punizione al 90°). Dal 1973-’74, con un pareggio per 0-0 colto il 15 aprile 1974, per il Napoli inizia un felice periodo di dodici anni senza sconfitte. Dopo tre pareggi consecutivi dal 1974 al 1977 (0-0 nel 1975, 1-1 nel 1976 e nel ’77, gol azzurri di Massa e Speggiorin), il Napoli si impone per un triennio consecutivo, due volte per 1-0, ed una volta per 2-1. Il 15 gennaio 1978, grazie ad un rigore provocato da Antonio Capone (autore quel giorno di una prova maiuscola), Beppe Savoldi al 52° firma la rete che consente agli azzurri di violare S. Siro dopo la bellezza di quindici anni. 

 

L’anno dopo (1 aprile 1979), un Milan lanciato verso la conquista dello scudetto della stella, viene bruciato dal Napoli di Vinicio grazie ad un colpo di testa vincente di Valerio Maio al 40° del 1° tempo.L’anno dopo (12 dicembre 1979, nonostante sfoggi il tricolore sul petto, per il Milan cambia il punteggio, ma non il risultato: il Napoli vince per 2-1, con gol di Filippi e di Raimondo Marino. In mezzo, un autogol di Moreno Ferrario consente ai rossoneri il temporaneo 1-1. Lo scandalo scommesse del 1980 provoca la prima retrocessione in B del Milan, che, prontamente tornato in A, questa volta sul campo, ridiscende negli inferi della serie B nel 1982, per risalire definitivamente nella massima serie nel 1983. Dopo un 1-1 registrato il 7 febbraio 1982 (gol su rigore di Mario Guidetti, padre dell’attuale attaccante della Spezia), il secondo Napoli di Rino Marchesi vince in scioltezza per 2-0 il 1° aprile 1984, con gol nella ripresa messi a segno da De Rosa e Dal Fiume. L’anno dopo (1ª stagione dell’era Maradona), termina per il Milan il periodo buio, grazie al successo per 2-1 conseguito il 3 marzo 1985. Come già detto, nel 1985-’86 gli azzurri si riscattano vincendo per 2-1, ma purtroppo sarà l’ultima impresa dei “nostri”, sfiorata anche nel 1992-’93 quando, soltanto un solare rigore negato a Zola nel finale, impedisce al Napoli di Bianchi la possibile vittoria per 3-2. Quel giorno il Napoli, in vantaggio per 2-0 alla fine del primo tempo grazie a due magnifici gol di Careca e Policano, venne raggiunto nella ripresa grazie ad una doppietta di Gigi Lentini, grande promessa mancata del calcio italiano anni ’90. Non andrà meglio nel 1993-’94: al 90°, una punizione a giro dell’attuale vice-presidente della Federcalcio Demetrio Alberini impedisce agli azzurri di Lippi di cogliere un meritato pareggio (quella sera finì 2-1, gol di Fabio Pecchia e di Panucci). Viceversa, l’otto gennaio 1995, grazie ad una papera colossale del portiere Rossi, un giovanissimo Fabio Cannavaro (al primo gol in serie A), a tre minuti dal termine regala a sé ed ai suoi un insperato 1-1, dopo il gol iniziale di Marco Simone. Il Napoli di Boskov, grazie ad un rigore parato da Pino Tagliatatela (quella sera praticamente insuperabile) a Roberto Baggio, riesce a fermare il Milan di Capello (avviato a rivincere un altro scudetto). Termina 0-0 anche il 10 dicembre 1995, risultato che si ripeterà pure il 26 aprile 1998. Prima e dopo quest’ultima data, il Milan s’imporrà per 3-1 il 20 ottobre 1996 (2 Weah, Baggio; Cruz per il Napoli), e per 1-0 grazie ad una zuccata vincente di Ambrosini il 25 novembre 2000. Nell’ultimo confronto fino ad oggi disputato a Milano fra rossoneri e azzurri. Per domenica sera, un solo augurio vorremmo che esca dal catino di S. Siro: che un nuovo, (in senso calcistico s’intende) Miracolo a Milano avvenga ……..

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