Tra la mediocrità generale spunta Duvan Zapata

L’istinto porterebbe a premiare l’arbitro Gianpaolo Calvarese come migliore in campo del match Napoli-Atalanta. Il fischietto di Teramo è il vero protagonista per tutti i 90 minuti con decisioni sconcertanti e un’intera gestione decisamente discutibile, ma alcuni dettagli non di poco conto remano contro la prestazione degli azzurri. E’ lunga la lista, in realtà, a partire dal solito atteggiamento molle mostrato contro le piccole, che ha portato ovviamente allo scialbo primo tempo. Per chiudere in bellezza c’è stata anche l’impossibilità da parte dell’attacco di bucare una squadra in inferiorità numerica dopo l’espulsione del Papu Gomez. Trentacinque minuti per trovare tre punti fondamentali per la lotta Champions e che invece si trasformano in un punticino inutile date le vittorie di tutte le altre contendenti.

Nella mediocrità mostrata dal Napoli, che nonostante tutto si rammarica per un palo colpito e per due occasioni fermate sulla linea, è giusto premiare come protagonista del match Duvan Zapata, entrato negli ultimi minuti e in grado di raddrizzare in parte una partita che stava per entrare negli almanacchi come una delle sconfitte più brucianti degli ultimi anni partenopei. Il colombiano entra subito bene e capitalizza l’unica occasione arrivata battendo Sportiello con un preciso colpo di testa, dopo la raffica di cross imprecisi che sono piovuti per tutti i 90 minuti. L’attaccante si conferma ancora una volta puntuale a sfruttare le sue occasioni e anche questa volta timbra il cartellino portando a sei i gol realizzati in campionato.

Translate »