MAZZARRI: “PUNITI DAGLI EPISODI, DOVEVAMO VINCERE”. SANSONE: “CHE GIOIA IL MIO PRIMO GOAL IN A!”. VENTURA: “PAREGGIO GIUSTO, NESSUNA POSSIBILITA’ CONCESSA AL NAPOLI”

MAZZARRI: “PUNITI DAGLI EPISODI, DOVEVAMO VINCERE”. SANSONE: “CHE GIOIA IL MIO PRIMO GOAL IN A!”. VENTURA: “PAREGGIO GIUSTO, NESSUNA POSSIBILITA’ CONCESSA AL NAPOLI” src=

Lo scempio è compiuto. Il Napoli gioca male, si fa comprimere dal Toro formato trasferta che fa la sua partita da pari a pari, e getta alle ortiche una vittoria che lo avrebbe comunque premiato oltremisura, al di là dei suoi evidenti demeriti, messi a nudo dalle buone qualità della banda Ventura. Nel primo tempo i ventidue uomini in pantaloncini corti, compresi gli azzurri, non hanno mostrato nulla di quel che si potrebbe definire calcio-spettacolo, anzi. Attendismo esasperante e pericoloso da parte del Napoli, che soffre molto sulle corsie esterne, in particolar modo quella sinistra, dove Dossena (of course!) si perde lo scaltro Cerci in più d’un’occasione. E’ da lì che il Toro crea più apprensioni ai partenopei, e meno male che De Sanctis si mostra reattivo sulle zuccate di Bianchi. A parte ciò, comunque, i granata esercitano uno sterile possesso palla, trovando spesso la porta chiusa dai partenopei, che preferiscono come al solito colpire di rimessa, bloccati però dal pressing costante degli uomini di Ventura. Solo un episodio può mettere il Napoli avanti, ed ecco che Gillet, generalmente impeccabile, liscia clamorosamente sul cross di Hamsik, Cavani mette il piedone quel tanto che basta per bucare la rete. La ripresa sembra mostrare un Napoli meno timido, ma è una gherminella: il Toro prende coraggio, schiaccia gli azzurri nella propria metà campo, crea apprensioni a un’armata Brancaleone che giochicchia al torello, passandosi la boccia all’indietro aspettando paurosamente che il tempo passi. In tutto ciò l’umile Walter impiega una vita per capire che lì davanti solo Insigne può tenere il baricentro alto e solo a quattro minuti dalla fine leva il catatonico Dossena per rilevarlo con Aronica. Hamsik si divora il 2-0 in due occasioni. Sembra una fatalità, e infatti, a tre giri di lancette dal gong, proprio Aronica, attenendosi allo schema di gioco “intelligente” dei suoi compagni, passa letteralmente la palla a Sansone che, mollato da un Gamberini fin lì non disprezzabile, dribbla De Sanctis e lascia Fuorigrotta in stato di ibernazione. Pareggio meritato, indubbiamente. Juventus e Inter scappano, la Fiorentina incalza. Il gioco latita, quelli che dovrebbero essere gli uomini migliori sembrano pappemolli inguaribili. E il periodo nero continua …

Va in confusione, come sempre. E come sempre s’arrampica agli specchi Walter Mazzarri, quando nell’after match analizza in tale maniera l’inopinato e imprevedibile suicidio: “Oggi dovevamo e potevamo vincere. Ci stavamo riuscendo, ma il Trino ha cercato costantemente il pareggio. Viviamo un momento non facile, e lo dimostra il fatto che oggi siamo stati penalizzati dagli episodi, compreso quello che ci è costato la sconfitta. L’errore di Aronica, in tale occasione, equivale alla papera di un portiere, ed è appunto la prova del fatto che in questo periodo ci gira tutto storto: la rete subìta in quel modo ha del clamoroso. Il nostro calo fisico? Il Torino è stato talvolta più forte di noi: contro la squadra di Ventura occorre giocare con un forte pressing per tutti i 90’, io stesso del resto dico ai miei ragazzi che occorre continuare a giocare anche quando si è avanti di 3-0. Il vantaggio dei granata, tuttavia, è quello di giocare con un uomo in più, ossia Gillet. Faccio i complimenti al Toro: ha giocato una grande gara, è una bella squadra e non a caso fuori casa non ha mai perso. Devo ammettere che in questa fase non ci va nulla bene, anche perché alcuni nostri elementi non sono stati lucidi come al solito: Cavani era rientrato senza allenarsi e non era lucido, così come Hamsik, che nel finale si è divorato due contropiedi nitidi per chiudere la partita: non li abbiamo sfruttati, e alla stessa maniera non abbiamo sfruttato le ampie praterie avute a disposizione. La stanchezza? Paghiamo l’eccessivo dispendio di energie e di forze, dovuto alle troppe partite giocate in breve tempo: dobbiamo avere pazienza ed essere bravi a crescere anche in questo. La mia espulsione? Ho visto una spinta su Hamsik all’altezza della bandierina: pensavo fosse fallo per noi, invece l’arbitro ha concesso il calcio d’angolo. La mia protesta è arrivata in un momento concitato, particolare, ed è forse per quello che ho subìto l’espulsione”.

Raggiante, invece, colui che è diventato suo malgrado il protagonista del match, ossia Gianluca Sansone, l’attaccante del Toro autore della rete del pari, la prima in assoluto della sua carriera in massima serie. Così subito dopo il fischio finale: “Nessuno, nemmeno io, si sarebbe mai aspettato di segnare il primo goal in serie A; era difficile oggi, ma abbiamo trovato il Napoli in difficoltà e siamo stati bravi a saperne approfittare, soprattutto siamo stati bravi a non mollare. Adesso, però, dobbiamo cominciare a vincere anche in casa; siamo una squadra giovane, dobbiamo saper migliorare anche su questo”.

Scaricato troppo presto da Napoli, come primo allenatore dell’era De Laurentiis, Giampiero Ventura commenta così il pareggio raggiunto meritatamente dai suoi: “Il Napoli voleva vincere, era nel suo momento peggiore, ma noi siamo stati bravi a non concedere nulla. Siamo stati ingenui, fermi a guardare, a subire goal su rimessa laterale dopo soli sei minuti, dopodiché siamo riusciti a tenere a bada gli azzurri fino al 90’, senza concedere nulla, tranne forse quella chance ad Hamsik nel finale. Oltre a ciò, gli azzurri non hanno fatto un tiro in porta, nemmeno un cross: per una squadra come quella partenopea è raro. Abbiamo pareggiato solo alla fine con Sansone, è vero, ma a mio parere mai è esistito un pareggio più giusto di quello ottenuto da noi oggi, specie alla luce della occasioni avute con D’Ambrosio e Sgrigna. Vargas a Torino? Non parlo mai di mercato. Abbiamo fatto undici punti fin qui, ma avremmo potuto averne di più. Qualcosa in attacco ci manca: se dovessimo avere delle mancanze, a Gennaio valuteremo eventuali scelte da fare”.

Translate »