MARCO ZAMBONI: LO “ZAR” DI VERONA
Marzo Zamboni nasce a Verona il 7 Dicembre 1977 sotto il segno del Sagittario. La carriera calcistica di Zamboni comincia nel 1995 con la maglia del Chievo, squadra che lo allevò fin dalle giovanili, grazie ad Alberto Malesani che lo portò in prima squadra durante il campionato cadetto; grazie ai 186 centimetri per 82 chilogrammi, Zamboni viene subito accostato a Pietro Vierchowod mettendosi ben in mostra in qualche spezzone di campionato. La stagione seguente riesce a trovare più spazio gettando le basi per la stagione seguente dove conquista un posto da titolare trascinando il Chievo ad un 7° posto quasi insperato. Le sue doti non passano inosservate, così arrivano le prime chiamate in nazionale Under 21 poi il passaggio alla Juventus; nel 1997, con la maglia della nazionale, vinse il torneo dei “Giochi del Mediterraneo” perfino da protagonista. La società bianconera prova a dare un pizzico d’esperienza al giovane difensore cedendolo in prestito (ahinoi) al Napoli: stagione disastrosa sotto ogni punto di vista: 4 presenze, 0 gol e una media voto che andava dal 5 al 5.1. Le grandi capacità dello “Zar” veronese si scontrarono con una realtà partenopea in pro cinta di sprofondare nello sconforto della retrocessione nonostante il terribile spettacolo offerto da Zamboni e Mirko Conte insieme!
Dopo essere tornato alla Juventus, Zamboni passa in comproprietà al Lecce: in Salento raccimola 36 presenze e 1 gol nella stagione che portò la promozione in serie A proprio all’ultima giornata e, ironia della sorte, contro il suo Chievo. Accompagnato da un Giuseppe Giannini a fine carriera, Marco esce indenne da un caso doping che fermò la carriera del compagno in maglia giallo – rossa Pavone, poi si trasferì a Udine. Tre stagioni all’Udinese con 45 presenze, senza gol e senza gloria. Lui, però, ci riprova: torna a Napoli sotto la guida di Salvatore Naldi alla ricerca di una promozione “salva storia”. 24 presenze, 3 gol e forse l’unica stagione senza sfracelli clamorosi.
Passa alla Reggina (29 presenze e 2 gol), poi alla Sampdoria (1 presenza) per una carriera che volge sempre più al termine; Crotone e Spezia le tappe che lo conducono a Ferrara per vestire la maglia della Spal.Molto probabilmente, però, maglia e fascia da capitano non dureranno ancora molto: prima di Natale, infatti, Zamboni lamentò la mancanza di stipendi da parte della società usando la situazione come attenuante per lo scarso andamento della squadra, parole che non hanno fatto piacere alla dirigenza intenta a “rivoluzionare” il gruppo già a Gennaio prendendo Zamboni come capro espiatorio.Di lui, i tifosi del Napoli, ricorderanno qualche potente calcio piazzato, qualche liscio e altrettanti assist per gli attaccanti…avversari!