L’importanza di Ghoulam a Napoli: ieri, oggi e domani

È il 2017 e nella sfida contro il Manchester City il Napoli guidato da Maurizio Sarri disputa una partita dove sembra funzionare tutto come sempre, almeno fino alla  prima mezz’ora di gioco, quando esce dal campo Faouzi Ghoulam.

Il responso medico pochi giorni dopo parla chiaro: rottura del crociato destro e lungo stop per l’algerino.

Fino a quel momento “il vento d’Africa” aveva dato un’enorme spinta alle manovre di quel Napoli in cui funzionava tutto alla perfezione, ogni partita aveva il gusto di quelle sfide giocate alla PlayStation con gli amici; quando sai che per far goal basta passarla a quello più veloce, quello che ti vede davanti al portiere e ti da – e molto spesso lo fa lui in prima persona – la possibilità di fare goal.

Questo era Faouzi Ghoulam negli schemi tattici degli azzurri, il compagno che da sicurezza tanto per chi attacca quanto per chi difende. Sarri corse ai ripari con quello che aveva a disposizione: Hysaj, Maggio ( chiamato in causa ben poche volte ) e Mario Rui.

Però in quella squadra, avvolta da un alone simil mistico, anche giocatori come l’albanese e il portoghese sembravano più forti di ciò che sono effettivamente nella realtà.

Realtà che si è disvelata a piccoli passi con il cambio di allenatore, Carlo Ancelotti rispetto al suo predecessore sappiamo bene che ha dato spazio a tutti per valutarne le capacità di tenuta tecnica e mentale. Lungi dal lanciare accuse o dall’esprimere giudizi di valore che vadano al di là del campo, lasciamo parlare i fatti: gli errori commessi ingenuamente da Mario Rui hanno pregiudicato molte sfide importanti del Napoli ancelottiano e anche Hysaj si è mostrato spesso “disattento”. Non possiamo sapere come sarebbe andata se al posto di uno dei due ci fosse stato Ghoulam, anche se il ricordo delle sue prestazioni ci darebbe sicuramente una risposta; durante l’ultimo anno e mezzo è stato forse dai più sottovalutato non poco il valore e l’importanza che aveva un calciatore come lui nelle fortune del Napoli spettacolare visto un paio di stagioni fa.

Insomma non è sempre e solo un problema di chi c’è sotto porta, molto spesso conta anche se e le modalità con cui il pallone arriva agli attaccanti: Faouzi con la sua spinta creava superiorità numerica, permettendo alla squadra di portarsi molto velocemente sulla tre quarti avversari con cinque uomini, tutti molto rapidi e estremamente tecnici. Apriva degli spazi per Insigne e Mertens che diventano fortissimi con le maglie difensive allargate, senza contare il personale apporto del numero 31 in termini di gol e assist (nei primi due mesi e mezzo della stagione 2017-18 aveva già fatto due gol e cinque assist).Quanto è stato importante Ghoulam nel Napoli di Sarri e quanto poteva e potrebbe esserlo in quello di Ancelotti è difficile quantificarlo esattamente.

Già pronto a rientrare nel febbraio del 2018, Faouzi ha dovuto fare i conti con la sfortuna accanitasi ancora una volta sul ginocchio destro fresco d’operazione: ritrova il campo soltanto nello scorso dicembre, contro il Frosinone, vestendo i panni di assist man e rendendosi protagonista di una gran bella partita.Nel vederlo giocare è però chiaro che l’algerino non è ancora al massimo delle sue potenzialità, probabilmente la mala sorte per quel doppio infortunio ha giocato un ruolo decisivo nell’eterna sfida tra l’uomo e la paura di potersi far male ancora una volta.

Le speranze di poterlo rivedere agli antichi fasti anche nel Napoli del prossimo anno non sembrano poi un miraggio tanto lontano. Per un allenatore come Carlo Ancelotti si rivelerà sicuramente fondamentale il suo apporto, nel deserto di polvere e sabbia che s’è visto sulle fasce, il ritorno di Faouzi Ghoulam sarà come un vento caldo pronto a spingere e a creare scompiglio su tutti i campi d’Italia e d’Europa.

Gabriella Rossi

Laurea Triennale in Lettere Moderne conseguita presso l’Università degli studi di Napoli Federico II, laureanda magistrale Filologia Moderna presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Mi diverte molto la fotografia, scrivere, andare ai concerti , viaggiare e ovviamente tifare Napoli.

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