La Juve chiama, il Napoli risponderà?

E provateci una tantum: posate bandiere, sciarpe, rimuovete i tatuaggi di Maradona, siate sportivi e competenti (se ci riuscite), alzatevi in piedi ed applaudite la venuta del più forte giocatore al mondo. E soprattutto smettetela di dire che il campionato italiano è il peggiore di tutti, che qui i campioni non ci vengono, e che nemmeno la Juventus può permetterseli. Falso! Smentiti. Non vale giustificare così le ataviche difficoltà di manovra del Napoli in sede di campagna acquisti: un conto sono i problemi manageriali del sistema politico, un altro sono i limiti strutturali d’un club. Allora è di questo che bisogna parlare: sbattere in faccia la realtà, senza andare a rincorrere/raccattare il consenso del tifoso medio/ottimista/populista. La Juventus ha capito d’aver bisogno di Ronaldo per vincere la Champions; e tranquilli, in fallimento non c’andrà, è inutile che v’aggrovigliate nei meandri economici d’una simile operazione (genialata) di mercato: non era nelle loro possibilità materiali, eppure ce l’hanno fatta. Complimenti, per strategia, segretezza, accerchiamento, non solo disponiblità economica: poc’altro da aggiungere. Piuttosto ci sarebbe da capire cosa farà il Napoli. La seconda della classe, la capolista (in solitaria) da ottobre a marzo scorsi, la storica rivale dei bianconeri, l’unica vera contendente al titolo negli ultimi tre anni, come potrebbe pensare di rispondere (se risponderà)? Al momento non arrivano segnali (positivi) a sostegno, nel senso che pare che il Napoli abbia deciso di confermare nuovamente gran parte del blocco sarriano (out solo Reina e Jorginho), e puntellare la rosa con qualche riserva (Verdi, Karnezis ed il terzino che verrà) ed appena due titolari (sicuramente Meret, tutto da verificare Fabián). In perfetto stile Napoli, una conduzione senza infamia e senza lode, che sicuramente non infiamma il cuore e l’entusiasmo della gente. Sicuri che pagherà? Sicuri che questa squadra non abbia bisogno dell’uomo copertina, del colpo sensazionale, del testimonial che venderebbe biglietti e manderebbe a gonfie vele la campagna abbonamenti? Improbabile il ritorno di Cavani, difficilissimo Benzema: ai tifosi il rispetto dovuto, guai ad illuderli (lo impone la deontologia). Ancelotti si fida di Milik, ma non escludiamo che qualche richiesta l’abbia fatta. Servono idee da mettere su carta e soldi su piatto. Senza dimenticare l’autorevolezza di Carletto. Ci rifiutamo di pensare che abbia accettato la nuova sfida in mancanza del giusto mordente: Napoli ha bisogno di lui, del vero Ancelotti, non certamente d’un tecnico aziendalista e/o impigrito dal tempo. I conti sono fin troppo in ordine, adesso serve la scossa. Avanti Aurelio, tira fuori l’asso che hai rinchiuso nella manica. È giunta l’ora di rischiare. Ronaldo s’è già preso la scena, non potrebbe essere altrimenti. Quella scena che sarebbe potuta essere del suo Napoli. Di Ancelotti. Che ora deve metterci qualcosa di suo. In campo e fuori. Come Benitez: sù i telefoni, sù le cornette! Un occhio al pallone, un altro alla rubrica. Chiamate in entrata ed in uscita: i migliori prefissi internazionali da contattare; ed uno, CR7, a cui dare una risposta!

Alessio Pizzo

Studente in Comunicazione Digitale, appassionato di calcio, tecnologia e buone letture. Vanta già esperienza giornalistica con 100 *100 Napoli

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