Inter-Juventus 2018: vogliamo la verità!
Il campionato di serie A terminato da pochissimo tempo non ha il fascino, in fatto di scandali e analisi, di quello targato 2018.
Il perché è di semplice lettura. Tutto comincia da Inter-Juventus, gara di ritorno: vittoria dei bianconeri – aiutati dalla terna arbitrale – rabbia, ennesimo scandalo e fine del sogno di poter prendere il palazzo del fu comandante partenopeo Maurizio Sarri.
Chiunque mastichi di calcio, o per meglio dire chiunque abbia una dignità sportiva e intellettuale sa che lo scudetto quell’anno doveva andare al Napoli: macchina perfetta, gioco invidiato in tutta Europa e non in ultimo una sinergia tra squadra e tifoseria che a Napoli poi dopo Maurizio non si ritroverà più.
Eppure non è andata come doveva.
Per lungo tempo a Sarri è stata contestata la dichiarazione, ormai celeberrima, dello scudetto perso in albergo a Firenze. Solo chi non sa cosa significano i sentimenti, o per parafrasare un campione bianconero ha un “bidone dell’immondizia al posto del cuore” può aver criticato l’allenatore allora in forza al Napoli.
Proviamo a riavvolgere il nastro, mettendoci tutti nei panni degli azzurri: ti stai giocando il campionato e la sera prima di una gara decisiva, la tua diretta avversaria – che si chiama Juventus – vince in maniera quantomeno “strana” contro l’Inter.
Con quale spirito scendi in campo? E sì chi scrive parla con te, tifoso medio che negli anni hai puntato il dito contro Sarri o in direzione di Insigne: con quale forza combatti nell’ultima parte di una guerra palesemente persa?
Con notevole ritardo arrivano le parole di Orsato che afferma in un’intervista:
“II fallo di Pjanic in Inter-Juve non serve andarlo a rivedere tre anni dopo, sicuramente è un errore, lo rividi subito con la tv”.
Sicuramente un errore che ha fatto disamorare molte persone del gioco calcio e che ha segnato la più grande delusione sportiva per una generazione di sostenitori azzurri, ancora scottati da quel sogno infranto. Un errore, banale, indimenticabile ma sul quale, in maniera tipicamente italica, si potrebbe passare su.
Senonché a rimettere il dito nella piaga e a sollevare ulteriori dubbi è arrivata la redazione de Le Iene con un’inchiesta corredata di video e domande scomode che si portano appresso rabbia e dubbi sulla gestione arbitrale, non solo di quella partita, ma di tutta la Serie A.
Cosa si sono detti arbitro e VAR nel momento della mancata espulsione di Pjanic di cui si discute da anni? Le Iene, dopo essersene occupate a ottobre, essendo poi querelate, se lo sono chiesto nuovamente. Da quella querela è partita un’inchiesta che ha permesso altre scoperte. All’ex procuratore FIGC Pecoraro sono arrivate le immagini e non gli audio della sala VAR.
Privo dell’audio originale, il video contiene immagini del tutto inedite, che potrebbero chiarire quanto accaduto durante la partita, attraverso la lettura dei labiali di due ragazzi sordi, che hanno decifrato il contenuto di quanto detto dall’uomo Var di quella sera, Paolo Valeri e l’arbitro Orsato in campo. E quanto letto sulle labbra di uno dei protagonisti, sembra non corrisponde a quanto dichiarato agli inquirenti durante le indagini.
Secondo quanto spiegano i due ragazzi, Valeri nel momento dell’intervento di Pjanic esclama “Uhhhh, check!” intuendo da subito la possibilità di dover rivedere l’immagine. Poi schiaccia il tasto rosso che lo mette in collegamento con Orsato e, secondo l’interpretazione, direbbe “il contrasto c’è, l’ho controllato adesso”. Alessandro Giallatini, in sala come aiuto VAR, dice “il giallo c’è” e Valeri ribatte “sì certo”.
Nel video si vede anche l’intervento del VAR nell’espulsione precedente comminata a Vecino: l’uruguaiano aveva commesso fallo su Mandzukic, ricevendo l’ammonizione da Orsato. Valeri però aveva richiamato l’arbitro a rivedere le immagini e la decisione era stata trasformata in espulsione. “Daniele sono Paolo, parla con me. Lo prende sulla tibia” dice Valeri a Orsato.
Le Iene, assieme all’allora Procuratore Figc Giuseppe Pecoraro, sono state querelate da Orsato, Valeri e il designatore Rizzoli dopo le accuse di “aver commesso una frode sportiva in favore della Juventus e di aver soppresso le prove di tale illecito”.
Esposti i fatti, non possiamo esimerci come redazione di PianetaNapoli dal chiedere che sia fatta chiarezza dalle “alte sfere”. Perché se l’analisi del video, sommata alle dichiarazioni di Orsato porteranno alla verità – già chiara a tutti – dell’illecito trattamento nei confronti della Vecchia Signora che ha dato una grossa spinta allo scudetto allora c’è bisogno che chi è colpevole paghi.
Sia chiaro, il maltolto dello “scudetto del bel gioco” – che pure il Napoli avrebbe vinto sul campo – è l’ultimo dei problemi. Non servono scudetti di cartone o contentini. Serve chiarezza e un repulisti nel mondo del calcio che gli restituisca un po’ – se non di bellezza – quanto di verità.
Perché tutti hanno bisogno di tornare a credere in quello che negli ultimi trent’anni, a causa dei soliti noti, sembra più una commedia all’italiana che si ripete di anno in anno invece che il gioco più bello del mondo.