IMMATURI!
Bisogna parlare chiaro . Ciò che lascia maggiormente l’amaro in bocca , in seguito alla gara di ieri sera contro l’Internazionale , non è tanto il pareggio maturato al termine dei novanta minuti , quanto le modalità con le quali la squadra di Mazzarri , ad un passo ormai dal fare la valigia dopo il secondo goal di Callejon , ha ottenuto quel punticino che ha permesso all’Inter di pareggiare una gara ormai persa. Non è stato un bel Napoli quello di ieri sera : in fin dei conti , Napoli è abituata alle prestazioni altalenanti degli uomini di Benitez , derivanti da un mercato estivo insufficiente e dalla costante presenza in rosa di calciatori ormai saturi e che mai hanno dimostrato di valere i tanti soldi spesi dalla società . Ciò che rimane negli occhi rassegnati del pubblico azzurro è stato , invece , il riscontro della debolezza psicologica di una squadra che , dopo essere stata già rimontata una volta nel giro di pochissimi minuti , si riportava in vantaggio allo scadere grazie all’ennesima magia stagionale di Callejon , salvo poi essere nuovamente raggiunta in pieno recupero , a causa dell’ennesima amnesia commessa in fase difensiva. Già , la fase difensiva. Il male incurabile del Napoli spagnolo targato Rafa Benitez. Nel corso di ormai due anni , si sono sprecati fiumi di inchiostro per cercare di focalizzare al meglio le cause delle tanti rete subite dagli azzurri che sembrano ormai più figlie di errori tattici e di concentrazione di qualche singolo , piuttosto che imputabili ad un’insoddisfacente o grossolana preparazione tattica. In fin dei conti , se Gokhan Inler dimentica di seguire il movimento in area di Guarin e se Ghoulam rimane immobile nell’osservare l’inserimento di Hernanes che comodamente colpisce di testa e segna sulla lunetta del rigore , a Benitez possono essere imputato ben poche colpe. La mancanza di concentrazione nel gestire il risultato è una macchia che il Napoli si porta dietro da anni ed anni , quando a sedere sulla panchina azzurra c’era proprio Mazzarri. A cosa ( o chi) vanno attribuito tali inaccettabili mancanze? La verità è sempre nel mezzo. La società è indubbiamente la prima responsabile : in estate andavano colmate lacune evidenti in difesa e a centrocampo con l’acquisto di calciatori di responsabilità di cui si sono letti soltanto i nomi. Pur dovendo riscontrare l’ennesima prova felice di Koulibaly e la prestazione incoraggiante di Lopez , esistono invece veri e propri oggetti misteriosi in rosa , quali De Guzman e Michu che anche ieri sono rimasti fuori dal campo e che non ci è dato sapere se e quando calcheranno il campo verde. La mancanza di elementi di spessore si riscontra ancora di più quando , in un campionato immediatamente successivo ai Mondiali , alcuni calciatori sembrano sbiadite fotocopie di quelli della passata stagione : Higuain è fuori forma , nervoso e svogliato , Albiol deve rifiatare , identico discorso per Zuniga e Ghoulam , lontani da una condizione fisica accettabile. Ma sarebbe troppo riduttivo se si ricollegasse tale problematica soltanto al mancato arrivo di nuovi calciatori : invero , nella rosa azzurra , esistono alcuni calciatori che da anni promettono di esplodere definitivamente , salvo poi macchiarsi costantemente di prestazioni incolori ed ormai non più giustificabili. Il pensiero non può che andare a Gokhan Inler e Marek Hamsik , ovvero due calciatori che rappresentano il fulcro principale della mediana azzurra. Se le prestazioni del mediano svizzero ormai non fanno più notizia ( al punto che la stessa nazionale elvetica ne ha messo in discussione l’utilità) e ci si stupisce del perché faccia ancora parte di un progetto che dovrebbe essere vincente , Hamsik ormai è divenuto un problema serio e praticamente irrisolvibile per la realtà partenopea. Del grintoso e decisivo calciatore ammirato ai tempi di Reja e Mazzarri e nella nazionale slovacca , non esiste che l’ombra , laddove neanche i galloni da capitano sono serviti a smuoverlo dal suo ormai perenne torpore. Quindi ci si chiede se non sarebbe preferibile per Rafa Benitez intraprendere scelte coraggiose , magari concedendo un lungo riposo a chi sul campo dovrebbe fare la differenza in positivo ed invece risulta essere il responsabile principale di diverse disfatte. In fin dei conti , con l’uscita di Marek e l’inserimento di Jorgihno nel proprio ruolo natuale , il Napoli ha iniziato a macinare gioco ed occasioni da goal. Identico discorso potrebbe valere per uno Zuniga che , da quando ha sottoscritto un sostanzioso contratto di rinnovo , gioca praticamente in pigiama e ciabatte. Possibile che elementi come Henrique e Mesto ( unico interprete vero della difesa a 4 e protagonista lo scorso anno di lodevoli prestazioni) potrebbero fare solo peggio? Capitolo finale : il portiere . Anche ieri sera Rafael non ha convinto tra i pali : si ha la sensazione che il Napoli possa subire goal ad ogni tiro in porta. Il ragazzotto brasiliano non esce mai dai pali , costringendo agli straordinari i centrali di difesa con interventi al limite e la sua insicurezza viene logicamente percepita dalla retroguardia tutta. Andujar non sarà Reina ma la serie A l’ha calcata spesso ed è sempre il vice portiere della nazionale argentina. Probabilmente merita una chance. Ad ogni buon conto , questo Napoli ha la forza e le potenzialità per raggiungere il terzo posto , unico obiettivo raggiungibile per quest’anno. A patto però che si evitino impropri paragoni con Juventus e Roma e se si entra nell’ottica di idee che prestazioni come quelle di ieri sera a Napoli saranno purtroppo sempre molto frequenti. Almeno fino a Gennaio , De Laurentiis permettendo.