FRANCINI: “PAZZESCO SENTIRE DI CALCIATORI CHE RIFIUTANO NAPOLI. PRENDEREI DI CORSA PASQUAL DALLA FIORENTINA”

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Quando si parla di Giovanni Francini la mente scivola inesorabilmente ai ricordi più belli e fulgidi della storia del Napoli. Lui era un cardine imprescindibile dell’invincibile armata guidata da Maradona e fu proprio un suo gol a regalare il momentaneo ed illusorio vantaggio agli azzurri in quel leggendario Napoli-Real Madrid di Coppa Campioni del settembre 1987. Francini giunse a Napoli proprio in quell’estate dal Torino, insieme al dg Luciano Moggi. Ha vestito la maglia azzurra per 7 anni, collezionando 184 presenze complessive impreziosite da 10 gol. Proprio per questo Pianetanapoli ha voluto interpellarlo per parlare di Napoli-Torino, ma soprattutto per parlare dell’attuale situazione azzurra e delle prospettive future, con un inevitabile flashback sull’indimenticabile e glorioso passato che ebbe l’apice nella leggendaria notte di Stoccarda.

 

Mister domenica ci sarà Napoli-Torino, un match che può significare poco per gli azzurri e moltissimo per i granata. Che partita si aspetta?

“Credo che sarà in ogni caso una partita molto combattuta. Dopo le recenti critiche e polemiche per le ultime prestazioni offerte dalla squadra, non credo che il Napoli davanti al proprio pubblico voglia prendere sottogamba l’impegno. Di sicuro per il Torino questo match rappresenterà un crocevia fondamentale della stagione, non possono permettersi altri passi falsi, anche perché se il Bologna dovesse avere la meglio sul Lecce, domenica,  per i granata la situazione si metterebbe davvero male, soprattutto con un insuccesso al San Paolo”

 

Quali possono essere state, a suo parere, le cause di una stagione così deludente per il Napoli?

E’ una domanda a cui purtroppo non è facile rispondere per chi non ha la possibilità di vivere dal di dentro la squadra. Io da osservatore, avendo visto quasi tutti match in tv, confesso di essermi esaltato nella prima parte di stagione per quanto stavano facendo gli azzurri, tanto da credere realmente alla possibilità di giocarsi l’accesso alla Champion’s fino alle ultime giornate. Era inevitabile attendersi un fisiologico rallentamento per via della partenza anticipata dovuta all’Intertoto, ma i cali atletici durano per un periodo ridotto, non così a lungo come accaduto al Napoli. Per la mia esperienza credo che si sia rotto qualcosa all’interno dello spogliatoio, altrimenti è impossibile spiegarsi un cambio di rotta così radicale come si è avuto tra il girone d’andata e quello di ritorno”

 

Ha sentito parlare di alcuni calciatori come Floccari e Conti che avrebbero rifiutato Napoli? Cosa ne pensa?

“Credo sia una cosa letteralmente assurda. E’ da pazzi rifiutare una piazza come Napoli. Chi fa calcio non può neanche lontanamente pensare di rifiutare il Napoli, anzi dovrebbe fare carte false per giocarvi. Soprattutto per calciatori come Floccari e Conti: come può il primo preferire il Genoa all’azzurro e come può il secondo pensare di rimanere a Cagliari nonostante un’offerta dei partenopei? Giocando in una città così straordinaria con un pubblico eccezionale, come nel caso di Napoli, si provano sensazioni che nessun altra piazza può regalarti. Tra l’altro la società mi sembra abbastanza sana e vogliosa di far bene in futuro, davvero non riesco a spiegarmi come sia possibile che accadano cose di questo genere”

Da tutti è ritenuto come il più forte terzino sinistro della storia del Napoli, ruolo che risulta oramai scoperto da anni nella rosa azzurra. Ha qualcuno, nel ruolo, da consigliare alla società partenopea?

“Senza ombra di dubbio Pasqual della Fiorentina. Lo ritengo un giocatore fortissimo e abbastanza completo. Fossi nel Napoli lo prenderei di corsa, anzi lo avrei già fatto a gennaio quando il giocatore sembrava in rotta con la società e con l’allenatore. Ora ha saputo riconquistarsi il posto da titolare e quindi risulterà più complicato prenderlo, ma in ogni caso un tentativo lo farei”

Domenica, 17 maggio, ricorrerà il ventennale della splendida serata di Stoccarda e della vittoria della Coppa Uefa. Qual è il suo personale ricordo di quella notte?

“Quella notte resterà per sempre scolpita nella mia memoria come uno dei ricordi più belli della mia vita. Eravamo lì in Germania ma sembrava di giocare a Napoli tanti erano i tifosi azzurri presenti e tanto era il loro calore sugli spalti. Ricordo naturalmente i festeggiamenti, l’arrivo in aeroporto a Napoli e l’accoglienza trionfale del pubblico festante. Impossibile dimenticare, poi, le strade della città stracolme di gente impazzita dalla gioia. Sono scene che sola Napoli sa regalarti e che porterò per sempre dentro di me”

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