ESCLUSIVA PN- Repice:”Gattuso merita la conferma anche senza Champions, Zielinski e Fabiàn determinanti!”

Francesco Repice, storico radiocronista di Radio RAI, ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai microfoni di Pianetanapoli.it commentando la stagione dei partenopei e facendo una proiezione in vista delle ultime quattro partite della stagione.


1) Alla luce dei risultati maturati nell’ultima giornata di Serie A, quali sono le squadre favorite per la qualificazione alla prossima Champions League?

“Io credo che le squadre che attualmente occupano le prime quattro posizioni andranno in Champions League. Avevo messo il Napoli al posto del Milan: forse l’unico dubbio è questo.”

2) Quanto peserà l’assenza di Koulibaly nei prossimi impegni della formazione partenopea?

“Sicuramente tantissimo, Koulibaly è il perno della difesa. È l’ennesimo accidente che capita al Napoli in una stagione davvero incredibile e che nessuno si sarebbe aspettato. Rino Gattuso è un grandissimo allenatore e credo che con l’organico al completo avrebbe lottato non solo per un posto in Champions, ma per vincere il campionato fino all’ultimo. Il problema è che con tutte queste defezioni nessuno può arrivare fino alla fine.”

3) A tuo avviso quali sono stati i principali fattori che hanno determinato il mezzo passo falso del Napoli contro il Cagliari?

“Secondo me il problema principale è stato non aver chiuso la partita prima. Penso che gli azzurri potevano essere sicuramente più spietati per archiviare definitivamente la pratica. Gli episodi arbitrali onestamente mi riguardano poco.”

4) In caso di piazzamento tra le prime quattro Gennaro Gattuso meriterebbe di essere confermato?

“Io credo che la meriterebbe anche senza qualificazione in Champions League. È un allenatore che non si discute. Il Napoli è una squadra splendidamente quadrata e organizzata quando ha tutti i giocatori a disposizione. Tuttavia penso che siano già state prese decisioni diverse. A mio avviso la società partenopea sbaglia a separarsi da Gattuso, ma lui potrà sicuramente essere forte e vincere in altre piazze, così come ha vinto a Napoli.”

5) Chi è il calciatore del Napoli, che secondo la tua opinione e anche sulla base delle precedenti prestazioni, può fare la differenza in queste ultime quattro partite?

“Io ho un debole per Fabiàn Ruiz e Zielinski: sono i due giocatori che più mi colpiscono di questo Napoli, per come interpretano il ruolo di mezzala alla vecchia maniera. Parliamo di calciatori importantissimi, fortissimi e determinanti. Se dovessi puntare su due pedine lo farei sicuramente su loro due.”

6) Come si può spiegare l’evidente difficoltà delle squadre italiane ad imporsi in Europa? La compagine che è arrivata più avanti (Roma), poi ha fatto disastri in campionato, mentre l’Inter che è stata la prima ad essere eliminata ha vinto lo Scudetto con largo anticipo…

“Evidentemente non c’è una preparazione tale da giustificare il doppio impegno, non ci sono rose tali numericamente e qualitativamente per portare avanti più competizioni in maniera dignitosa e decorosa. Questo secondo me è il punto principale. Forse l’Inter avrebbe potuto fare qualcosa in più ma non aveva ancora assimilato i meccanismi giusti. Ora che Conte ha deciso di dare questo volto alla squadra rinunciando ad un pizzico di fantasia in mezzo al campo, ma affidandosi alla robustezza piena e facendo fluire il gioco sulle fasce i risultati si sono visti. Il Napoli invece non poteva fare molto di più, essendosi presentato nella trasferta di Granada con pochissimi effettivi a disposizione. Gattuso in quella circostanza non aveva alcuna responsabilità.”

7) Le squadre coinvolte nella lotta salvezza quanto potranno ostacolare la corsa alla Champions del Napoli e degli altri club coinvolti?

“Tantissimo, perché una squadra che lotta per non retrocedere e che è disperata può tirare fuori la prestazione della vita anche contro una big. Può renderti la vita complicatissima, per cui io credo che bisognerà stare attenti perché la storia ha dimostrato che una squadra affamata di punti che vuole restare aggrappata alla categoria, può veramente far saltare il banco e ribaltare ogni pronostico. È spesso successo così e credo che questa situazione si verificherà ancora.”

8) Al di là di quello che sarà il nome, il Napoli avrebbe bisogno più di un allenatore di campo, ancora emergente, o di un tecnico di calibro internazionale?

“Secondo me se non va bene l’esperienza con l’allenatore giovane e non va bene neanche quella con l’allenatore affermato vuol dire che i problemi magari non stanno in panchina ma altrove. Bisognerebbe rivedere qualcosina, anche perché si comincia sempre bene e si finisce sempre male. Non si ha la pazienza di aspettare e non si ha la voglia di continuare in un percorso intrapreso consapevolmente. Così è successo con Ancelotti e così è accaduto anche con Gattuso. La Roma ha fatto il colpo del secolo, viste le complicazioni con Sarri e Allegri, che tra l’altro è stato contattato anche dal Napoli. La scelta di Mourinho è stata una scelta di grande intelligenza. Lui porta la mentalità vincente in un gruppo e in uno spogliatoio avvilito dalla mancanza di vittorie da dieci anni. Se i Friedkin sono riusciti a convincere Mourinho gli avranno sicuramente dato delle garanzie sul mercato.”

 

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