Esclusiva PN, Bagni : “Al Napoli manca un faro in mezzo al campo. Europa League trofeo da vincere. Benitez via? Servirebbe questo allenatore..”
L’intervista di Pianetanapoli.it a Salvatore Bagni : momento difficile in campionato, le speranze per l’Europa League e il profilo giusto per l’eventuale post-Benitez.
Ai microfoni di Pianentapoli.it è intervenuto in esclusiva l’ex centrocampista azzurro Salvatore Bagni, che ha cordialmente accettato di rispondere alle nostre domande :
Si parte dalla difficile situazione che il Napoli vive in campionato, situazione, per Bagni, totalmente imprevista dopo che gli azzurri avevano guadagnato 8 punti di margine sulla quarta in classifica : “E’ difficile capire cosa stia succedendo, è una situazione che credo abbia preso alla sprovvista società, tecnico e soprattutto i tifosi, perché il Napoli all’inizio del campionato era la terza forza e ora si trova ad essere immischiato in un gruppone alla ricerca della Champions, e adesso a 10 giornate dalla fine può succedere di tutto. Il problema è che se dopo 28 giornate e varie volte in cui si è caduti in degli incidenti di percorso non si sono trovati i rimedi adatti la situazione si complica ulteriormente, ma è indubbio che il Napoli abbia una rosa di qualità superiore ad almeno 17 squadre della Serie A, anche se purtroppo gli azzurri hanno gettato al vento una miriade di occasioni per potersi trovare in una posizione diversa”.
Certo è che molti calciatori non stanno rendendo come nella passata stagione : “Indubbiamente, i vari Mertens, Callejon, Hamsik, tutti sottotono, e la squadra ne ha certamente risentito, ma è una situazione che ci sta, sono calciatori, non robot; su ognuno di loro pesano discorsi di tipo non solo fisico ma anche morali, e ogni calciatore può avere alti e bassi in una stagione”.
E come si può sopperire a questa situazione? Il problema reale, per Bagni, è un altro: “Il problema è quando contemporaneamente si presentano situazioni di questo tipo, e non avendo in mezzo al campo calciatori in grado di illuminare la manovra, di creare gioco, e mettere in condizione gli avanti di giocare dei palloni che non siano sempre sporchi ma che ti diano l’opportunità di poter essere incisivi, tutto diventa più complicato. Si è scelto di perseguire la strada dei due mediani di rottura, che non era quella di inizio stagione, quando si pensava più a costruire , con un calciatore come Inler che secondo me dovrebbe giocare sempre perché è l’unico che ha una più ampia visione di gioco e che spesso diventa decisivo anche in zona gol con le sue conclusioni dalla distanza; invece il più delle volte hanno giocato Gargano e Lopez che sono bravissimi quando bisogna recuperare la palla e decisamente meno quando si tratta di dover proporre gioco”.
Diverso il discorso, invece, per quanto riguarda l’Europa League : “E’ una competizione in cui da adesso si inizia a fare veramente sul serio, anche perché prima si sono affrontati avversari contro cui non era poi così impossibile fare risultato, tanto è vero che fino agli ottavi sono andate avanti tutte le cinque squadre italiane, e anche il Torino contro lo Zenit fino alla fine ha avuto la possibilità di passare il turno. In ogni caso, credo che l’unica soluzione sia vincere questa coppa, non c’è altra alternativa arrivati a questo punto, anche se non sarà semplice considerando che ogni sfida adesso sarà da dentro o fuori”.
Ma il Napoli ha le qualità, anche considerando le squadre che sono rimaste, per poter vincere questa competizione : “Il Napoli è superiore a tutte le altre squadre che si contenderanno il trofeo; non dimentichiamoci che questa è una squadra da Champions, che purtroppo è stata eliminata ai preliminari ma che a questo punto deve vincere una Coppa di minor prestigio ma che comunque arricchirebbe la bacheca di un altro successo europeo. Ritengo gli azzurri superiore a Siviglia, Wolsburg e Zenit che ritengo le maggiori insidie da qui alla fine”.
Quindi bisognerebbe concentrare la maggior parte delle energie per provare ad accedere alla prossima Champions League passando per la finale di Varsavia piuttosto che cercare di raggiungere il terzo posto in campionato? Secca la risposta di Bagni : “Assolutamente no, è un discorso impensabile, perché la finale di Europa League si gioca a fine maggio , perché è una gara secca in cui, ammesso che ci si arrivi, tutto può succedere, e che quindi andrebbe affrontata, nel caso, con un piazzamento Champions già ottenuto attraverso il campionato. Se si riuscisse a raggiungere il terzo posto e giocarsi anche l’Europa League la stagione da molto complessa potrebbe trasformarsi in trionfale, il discorso è questo”.
E la Coppa Italia? : “E’ l’ultima cosa in questo momento, perché comunque è una coppa che il Napoli ha alzato due volte negli ultimi tre anni e perché non ti da niente in termini di vantaggi per la prossima stagione. Inoltre credo che abbia perso il fascino di una volta, se non altro perché adesso si giocano cinque partite mentre quando la vincemmo noi ne giocammo ben 13”.
Proiettandosi al futuro, e parlando più nello specifico del tecnico, può la situazione contrattuale di Benitez, che si porta dietro un continuo alone di incertezza, incidere su questo finale di stagione? : “Questo è normale, anche se credo non ci voglia Einstein per capire che qualcosa non vada nel rapporto tra Benitez e la società, considerando che siamo ormai ad Aprile e i dubbi non sono stati sciolti e che a Novembre lo spagnolo abbia rifiutato la proposta di rinnovo del contratto. Con questo non voglio dire che al 100% Benitez lascerà Napoli, ma è ovvio che lui voglia determinate garanzie tecniche che già nella scorsa estate sono state disattese, e che probabilmente lui non se la senta di continuare su questa strada”.
Ma se Benitez dovesse andar via, De Laurentiis continuerà sulla strada di internazionalizzazione di questa società, scegliendo un tecnico con un importante esperienza a livello europeo? : “Non so chi arriverà se Benitez dovesse lasciare, credo comunque uno tra Mihajlovic, Montella e Spalletti; ma credo che la cosa più importante non sia l’esperienza ma il tipo di persona che siederà sulla panchina azzurra, e più che per l’esperienza servirà scegliere un tecnico pronto a sopportare una pressione fortissima come quella della piazza partenopea, perché oramai il Napoli deve vincere, non più solo piazzarsi, cosa che fa molto bene da anni. Non sarà semplice per nessuno farlo, e non c’entra, a mio parere, da quanti anni o per quanti anni si è allenato; ci sono giovani calciatori pronti a 18 anni e altri che a 30 non lo sono, e questo vale anche per gli allenatori”.