E’ UNO SCHERZO, VERO?
La tragedia è che non è per niente uno scherzo, e se mai lo fosse ci saremmo cascati tutti a piè pari. Compresi i tifosi juventini, immedesimatisi talmente bene nel ruolo delle vittime violentate da non rendersi conto di essere diventati (tornati…) gli zimbelli d’Italia. Pensare che c’era anche chi li aveva presi in simpatia, mosso a compassione dagli ultimi cinque anni di vicissitudini. Beh, a quanto pare la Juve ad essere simpatica non ci tiene proprio.
Chissà, magari è un problema di memoria selettiva. Al fischio finale di Genoa-Juventus tutti ricordavano il fuorigioco millimetrico fischiato a Pepe a metà gara e non il rigore molto meno ambiguo negato a Rossi al 90’. Così come dopo il match col Cagliari (tre penalty non assegnati ai sardi) in casa bianconera ebbero la faccia tosta di lamentarsi – con tanto di dossier – degli errori arbitrali. Ma al di là di tutto è incredibile che dalle parti di Torino abbiano già dimenticato il più smaccato esempio di favoritismo arbitrale da qualche anno (cinque-quasi-sei, per la precisione) a questa parte. Pallone dentro di un metro, e Conte che all’intervallo dà a Galliani del mafioso. Imbarazzo generale. Come se la tattica intimidatoria juventina ricordasse le flebili richieste dei mendicanti da semaforo, non l’estorsione del bambino viziato e potente a cui hanno rubato la caramella. Agnelli balla coi lupi più di chiunque altro e recita invece la parte di Cappuccetto Rosso, ogni giorno di più, piangendo miseria ad ogni minima occasione. I danni richiesti dopo il processo di Calciopoli (!) e i vari report anti-arbitri sono gli ultimi esempi di una società che non ha più né il carisma né gli agganci dei tempi di Moggi ma continua ad assumere gli stessi atteggiamenti tracotanti, con l’aggravante che stavolta sono anche molto più subdoli.
In fondo, se ci pensate bene, il famoso gol-fantasma (?) di Muntari è stata una conseguenza più che una causa. La pressione che si esercita sui direttori di gara è enorme quando li si mette di fronte ad uno stuolo di avvocati e tirapiedi tale da mettere in discussione un’intera carriera. Finché si consentirà alla Juventus di lanciare bombe a mano in risposta ai petardini di carnevale, la situazione sarà sempre la stessa: una piccola svista del giorno prima sarà ripagata con un gran regalo il giorno dopo. Così a farne le spese, manco a dirlo, saranno sempre e comunque i Parma, i Genoa e i Siena. Punite la Juve, il loro è un comportamento criminale. E ora, Agnelli, faccia un dossier anche su questo articolo.
P.S. basta cercare l’ultimo report arbitrale juventino per scoppiare in una risata fragorosa. Specie al punto 10: Milan-Juventus 1-1 (25.02.2012): annullato per fuorigioco a Matri un gol che in realtà era regolare. Appunto, solo due parole: senza parole.