È tempo di saluti?
L’Olympiakos è sulle tracce di Kostas Manolas: il difensore azzurro potrebbe ritornare in patria dopo due stagioni piuttosto deludenti all’ombra del Vesuvio. Sarebbe certamente un addio sorprendente, soprattutto in virtù del fatto che il numero 44 è sempre stato tra i fedelissimi di Luciano Spalletti, con il quale aveva ben figurato nel corso dell’esperienza romana. Per caratteristiche e per età il greco potrebbe ancora dare un grande contributo alla causa: la velocità e l’abilità con cui riesce ad intervenire in tackle, connesse a doti spiccate nel gioco aereo sono peculiarità che potrebbero risultare determinanti in un 4-2-3-1 che inevitabilmente va ad esporre la squadra al rischio di contropiedi e situazioni pericolose di uno contro uno.
Il limite più grave dimostrato da Manolas è sempre stato legato ai problemi di concentrazione, con alcuni blackout improvvisi nel corso di varie stagioni che hanno impedito al vigoroso centrale difensivo di essere tra i più forti in circolazione. Oltre a ciò bisogna anche aggiungere una frequenza fin troppo alta di infortuni e vari problemi di natura muscolare che hanno sempre frenato la definitiva consacrazione dell’ex Roma. Manolas è approdato al Napoli il 30 giugno 2019 in seguito al pagamento della clausola di 36 milioni di euro (operazione congiunta alla cessione di Diawara alla Roma) e con un ingaggio particolarmente esoso (contratto quinquennale da 3,8 milioni di euro come base fissa al primo anno, 4 milioni al secondo anno fino ad arrivare a 4,2 a partire dalla terza stagione). Una valutazione del genere senza alcun dubbio è tutt’altro che congrua rispetto a quanto si è visto nelle due stagioni.
Manolas ha dimostrato di riuscire a salire in cattedra in occasione delle partite di cartello, poi però crolla improvvisamente commettendo errori anche grossolani che possono condizionare negativamente un’intera gara. Il neotrentenne vanta sessantotto presenze totali con la maglia del Napoli, coronate da quattro gol nella prima annata. L’intesa con Koulibaly non è mai nata, essendo fin troppo simili le caratteristiche di entrambi i difensori. Dopo due anni di mancata qualificazione in Champions League, anche il Napoli sta manifestando l’esigenza di ridurre le spese, abbassando in primis il tetto ingaggi: uno stipendio cospicuo come quello del greco ha un peso importante e potrebbe essere necessario rinunciare a Manolas, dando magari più fiducia e spazio ad Amir Rrahmani, che è stato tra i migliori in assoluto nella seconda parte di stagione.
Un addio che non sarebbe neanche tanto doloroso, ma a patto che il Napoli riesca per una buona volta a trovare dei profili utili e adeguati per rinforzare un reparto che dovrà essere quasi del tutto rivoluzionato.