Corbo: “Gargano si candida alla conferma mentre Vargas ha tradito le attese”

Superate le emozioni del ricordo di Ciro, vissute nel pregio di una lodevole sobrietà, la notturna d’esordio al San Paolo lascia tre interessanti note tecniche. La piacevole sensazione che un anno non sia passato invano: la squadra pur incompleta ritrova e migliora alcuni meccanismi di gioco, ha maglie finalmente più strette in fase difensiva. Si rileva poi la convinta direzione di Hamsik: freschezza di ingegno, slanci senza più ritrosie né timori, inedita intesa con Callejon. Il capitano è costante nella guida, punto di riferimento per Jorginho che gioca una ventina di metri più dietro, sempre pronto a far scattare Callejon, che corre senza palla sapendo già dove gli arriverà. La terza nota positiva è Koulibaly: a dispetto di un fisico imponente e leve lunghe declina scatto e intuito nei suoi interventi difensivi. La prima amichevole d’agosto nella tormentata campagna del Napoli dà qualche suggerimento a Benitez. La rosa è sovrabbondante: giusto che per il suo futuro indovini le cessioni, non solo gli acquisti. Benitez segue quindi la prova di alcuni giocatori in bilico.

In una difesa che regge bene l’urto modesto del Paok, con Koulibaly che evita un sovraccarico di lavoro ad Albiol, si rivelano modesti i contributi di Mesto che batte la corsia destra, spingendosi molto ma senza sconvolgere il settore greco, presidiato dal terzino rumeno Rat. A sinistra Britos è più prudente, ma non più brillante. Nella scia di Zapata prima punta, il terzetto del consueto modulo 4-2-3-1 nel primo tempo presenta un Callejon che fa subito brillare le sue lame schiodando la partita dallo 0-0 tra gli applausi di un pubblico caldo ma poco numeroso. Con Hamsik al centro del terzetto, assistito da Callejon, compare a sinistra Vargas. Le esperienze con il Gremio in Brasile e con il Valencia in Spagna oltre alle apparizioni nella nazionale cilena facevano prevedere scatti di maturità: Benitez gli ha dato una posizione a lui più favorevole che ai tempi di Mazzarri, ma solo all’inizio Vargas ha indovinato qualche proiezione per tagliare in diagonale l’assetto difensivo greco, sorpreso e scombinato nella prima fase. Il Paok ha modificato il 4-3-3 annunciato in un 4-5-1 più prudente per almeno riequilibrare il rapporto do forza. Sembra invece cambiato Gargano: accanto a Jorginho quasi mai osa giocate di pura vanità come nei suoi giorni peggiori quando eccedeva in bullismo tattico, ha corso molto e sbagliato poco, un attivismo operaio che merita i complimenti dei compagni e non i fischi del pubblico al momento del cambio. Gargano si candida alla conferma, nel parco riserve non guasta ora che manca un vero incontrista come Behrami. Vargas invece rafforza i dubbi che lo accompagnano dal suo primo arrivo a Napoli. Proprio la sostituzione di Vargas consente a Benitez una modifica nella ripresa. Si intravede un 4-3-3 con Hamsik a sinistra, il lucido Mertens a destra e l’ancora evanescente Michu punta centrale, solo buona volontà per ora. Quando scorrono i titoli di coda c’è spazio per molti: segna Radosevic il raddoppio, il giovane Luperto bene al posto di Albiol, invece Maggio e Dzemaili poco cambiano, Pandev nulla.
repubblica
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