Calcagno: “Impensabile una clausura di oltre 2 settimane”
Umberto Calcagno, vicepresidente dell’AssoCalciatori e Consigliere Federale, è stato ospite di Sky Sport, in diretta su Instagram:
“I calciatori vogliono, ma non vogliono tornare a tutti i costi. La cosa brutta di questo periodo sono state le strumentalizzazioni. Sembra che l’atteggiamento dei calciatori e dell’AIC sia cambiato, noi invece siamo sempre stati coerenti. Tornare in campo si può fare ma a determinate condizioni. Stiamo aspettando la validazione di un protocollo che purtroppo ha ancora tanti punti interrogativi quindi anche noi stiamo cercando di capire se e come andare avanti. Dispiace quando a volte si estrapola solo una frase da un intero contesto. Il nostro ruolo è minitorare e non c’è bisogno di ribadire che la salute è il primo bene da tutelare in questo momento.
L’ultima bozza non l’abbiamo vista, ci sta lavorando la Federazione per farla validare dal comitato tecnico-scientifico. Abbiamo lavorato alle prime ed erano delle bozze che potevano avere un senso. Poi è chiaro che quello che diciamo oggi, la prossima settimana può essere stravolto nel bene o nel male. Il calcio non può essere decontestualizzato rispetto al resto del paese. Un altro falso problema, uscito strumentalmente, è quello relativo ad un ritiro di oltre 2 settimane. Dalla terza settimana si è sempre e solo parlato di un gruppo aperto. Non serve essere esperti per capire che al primo caso di contagio la squadra deve andare in quarantena. Ma questo fa capire che così il nostro mondo non può convivere con il coronavirus.
Ci affideremo molto alla fortuna. Il nostro è uno sport di contatto e questo è un altro problema irrisolto. Il punto non è come trattare il contagiato, ma è chiaro che se in quarantena andrà tutta la squadra c’è questo problema. Cosa vuole l’AIC? Ci dobbiamo affidare agli esperti, al CTS. Noi come sistema sportivo abbiamo una grandissima responsabilità e dovremo farci trovare pronti a ripartire però non dipende da noi.”