Buena suerte Raul!

Dopo sei anni in cui l’azzurro ha rappresentato una sorta di seconda pelle, saluta Napoli e i suoi tifosi uno di quelli che è stato un pilastro dentro e fuori dal campo: Raul Albiol. Arrivato all’ombra del Vesuvio nel 2013 – nel corso dell’operazione che lo vede giungere a Napoli accompagnato dai compagni di squadra del Real Madrid Callejon e Higuain – Raul Albiol si è preso da subito un posto nel cuore della difesa e della tifoseria napoletana.

Sono cambiati gli allenatori, ma mai il ruolo imprescindibile dello spagnolo tra le file azzurre: da Benitez – che richiese con forza il suo arrivo dai blancos conoscendo bene quel ragazzo dallo sguardo fiero già incrociato a Valencia – passando per Sarri, sotto la cui gestione Raul è stato il partner perfetto per formare Kalidou Koulibaly – il quale ha salutato il suo “hermano” ringraziandolo per averlo fatto crescere come calciatore e come uomo – che oggi è tra i più forti centrali al mondo, per finire con Ancelotti il quale ne ha dovuto fare a meno, suo malgrado, per troppo tempo.

Lascia Napoli un uomo dalla personalità forte e dalle spiccate qualità morali, mai una dichiarazione fuori posto da parte sua, anche oggi che l’addio è ufficiale ha avuto parole d’amore tramutando la sua partenza in un “arrivederci” al giorno della festa scudetto. Probabilmente se questa stagione non fosse stata beffarda dal punto di vista degli infortuni, Raul Albiol avrebbe potuto guidare i suoi compagni alla finale di Baku e avrebbe messo qualche pezza in campionato laddove la sua assenza in difesa è stata una panacea per gli avversari.

Se non fosse stato fuori dal campo per tanto tempo, anche sotto la guida di Carlo Ancelotti avrebbe potuto dire la sua, svettando più in alto di tutti con goal decisivi , come i sei siglati nel corso dei suoi anni napoletani, reti che avrebbero regalato punti fondamentali alla causa azzurra. Sicuramente uno con la sua personalità avrebbe meritato di sollevare un trofeo vestendo la maglia del Napoli, ma oggi non c’è spazio per i rimpianti legati alla squadra e agli obiettivi mancati, questo è il momento di dire “grazie” al singolo che ha dedicato un tempo lunghissimo nella sua storia di uomo e di calciatore al Napoli, con una passione tutta iberica e sanguigna nell’essere sempre attento a svolgere al meglio il suo compito.

Napoli è ponte nel Mediterraneo e oggi accogliamo al centro della difesa il greco Manolas mentre salutiamo dopo sei anni d’amore lo spagnolo Albiol, ma è troppo presto per pensare di mettere in cantina tutti i ricordi per sostituirli con immagini nuove. Oggi guardiamo verso la Spagna, con l’orgoglio di averlo avuto in squadra, lui un professionista d’altri tempi a cui auguriamo di tutto cuore Buena suerte!

 

Gabriella Rossi

Laurea Triennale in Lettere Moderne conseguita presso l’Università degli studi di Napoli Federico II, laureanda magistrale Filologia Moderna presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Mi diverte molto la fotografia, scrivere, andare ai concerti , viaggiare e ovviamente tifare Napoli.

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