Il Barcellona di Luis Enrique utilizza alcuni movimenti del basket
Nel Napoli più iberico della storia, scopriamo le curiosità, gli aneddoti, i modus vivendi della cultura spagnola.
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Negli ultimi anni il Barcellona ha sofferto tantissimo sulle palle inattive. Su ogni calcio d’angolo e fallo laterale a sfavore, i pericoli erano sempre dietro l’angolo, mentre quando le situazioni erano a favore le possibilità di fare gol erano minime. Così passarono alcuni anni. La principale motivazione era che i giocatori erano bassi, un fatto inconfutabile. Ma i motivi erano tanti: non si difendeva bene la zona e negli attacchi, invece, i movimenti erano semplici. Guardiola cercò di lavorare su questo aspetto specifico, però dedicava solamente qualche minuto a settimana durante gli allenamenti.
Luis Enrique, con l’aiuto di Unzue che è il responsabile di questa area, ha lavorato seriamente. Dal primo giorno l’allenatore spagnolo ha dedicato tanti minuti ad allenare la squadra come si difende e come si attacca in queste specifiche situazioni: il risultato è straordinario. Dal Clasico del Bernabeu il Barcellona non segnava in questa maniera.
L’allenatore spagnolo ha applicato i movimenti e le strategie del basket per cercare di colpire gli avversari. Blocchi e il fattore sorpresa si succedono nei corner e nei falli laterali. “I blocchi non sono esattamente come nel basket perché si fischierebbe sempre fallo, sono più un scivolamento dei difensori verso la zona che si desidera”, afferma Toño Llorente, ex giocatore di basket e un buon amico di Luis Enrique, che assicura che non abbia parlato con lui di questo tema.
Il gol di Messi contro l’Eibar, per esempio, prende tutti gli ingredienti del basket applicati al calcio. Bartra e Piqué fungono da ostacolo per i difensori avversari in modo tale da lasciare spazio libero al compagno che arriva sulla zona del dischetto.
¡Hasta la próxima!