Anche gli abbonati meritano tutela!
Il campionato di Serie A finalmente riparte, precisamente il 20 giugno con i recuperi, ovviamente per mettere in pari tutte le 20 squadre che compongono la classifica. Tra modalita’ e protocolli si e’ dato spazio a molte sfaccettature che potrebbero avvenire durante il prosieguo del cammino, prese di posizione e norme igienico-sanitarie molto severe. La questione che a parer dei tifosi e’ stata presa sotto gamba, e’ proprio quella che li riguarda, la gente che dovrebbe tifare, al di la’ degli accordi con le pay TV (Sky, DAZN ecc.), la categoria che evidentemente e’ ignota ai poteri organizzativi, e’ quella degli abbonati, ovvero coloro che a inizio anno hanno pagato l’abbonamento allo stadio, investendo somme di denaro importanti. Di fatto nessuna norma o articolo menziona della loro situazione attuale, dando priorita’ ad accordi per trasmettere le dirette TV in chiaro, anche se di una riapertura degli stadi almeno per adesso non se ne parla completamente.
Ma se si riaprissero?
Anche se gli stadi riaprissero non ci sarebbe posto per tutti e la precedenza potrebbe andare ai settori più costosi, già in rivolta le associazioni dei consumatori. Un esercito di oltre 350.000 persone sono gli abbonati della nostra Serie A, dimostrando la loro passione prenotando in anticipo un posto allo stadio per tutte le partite casalinghe della loro squadra e il denaro che spendono, peraltro, è davvero fondamentale per il sistema perché non solo garantisce ai club ricavi che fanno fatturato, ma anche liquidità durante l’estate.
E i soldi che hanno speso per gli abbonamenti?
Semplice, andranno persi, in quanto prima di sottoscrivere un abbonamento annuale e’ presente una clausola nella quale e’ chiaramente specificato che qualunque cosa accada, l’abbonamento non sara’ rimborsato. Un vicolo cieco insomma, che condanna chi ha fatto enormi sacrifici per seguire la propria squadra del cuore ad essere doppiamente fregato, moralmente ed economicamente.
Un bagliore di luce pero’ puo’ palesarsi, infatti tutte le squadre stanno valutando il da farsi, per garantire ai loro supporters una tutela importante sulla quale appellarsi, al momento, si parla di voucher o sconti per sopperire anche solo in parte alla somma impiegata. Attenzione, però, si parla di poche partite, e comunque, l’accesso agli stadi sarebbe consentito solo ad una ridotta percentuale di spettatori. Insomma, la maggioranza degli abbonati dovrebbe in ogni caso restare fuori. Una riunione nei prossimi mesi chiarira’ le idee a tutti, sperando di riuscire a trovare presto il bandolo della matassa.