URAGANO NAPOLI: E’ TRIPUDIO AZZURRO AL DALL’ARA!

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Non tradisce il Napoli. Non lo fa in un Dall’Ara vestito d’azzurro per l’occasione, continuando a cullare il sogno tricolore. Proprio come ventuno anni fa, quando nello stesso stadio, ma alla penultima di campionato,  la squadra di Maradona si impose per 4-2 sul Bologna sterzando con impeto verso il secondo scudetto. Anche quella volta ai danni del Milan. Ironie della sorte a parte, ora non è più possibile nascondersi.  Sessantacinque punti, venti vittorie di cui nove in trasferta, l’entusiasmo di una città intera, ma anche un calcio bello e produttivo. Questo il curriculum della squadra di Mazzarri; ora spetterà ad Allegri e ai suoi uomini giocarsi le proprie carte. Con la pressione di avere tutto da perdere, perché gli obbligati a vincere sono rossoneri e non certo azzurri. Un rullo compressore il Napoli visto al Dall’Ara, sceso in campo sin dal primo minuto con la convinzione di vincere, di far male. Con tutta l’intenzione di mettere le cose in chiaro fin da subito: a Bologna non si è venuti certo a perder tempo. Ma per riacciuffare il Milan, seppur per poche ore, seppur fugacemente. Poi in serata tutti incollati alla tv, a tifare viola, probabilmente immedesimandosi al punto da scendere mentalmente in campo anche all’Artemio Franchi. E non importa se l’aggancio sarà definitivo o se si dovrà continuare ad inseguire: gli scugnizzi di Napoli hanno voglia di vincere. E ci proveranno fino alla fine, senza ombra di dubbio.

Non è bastata l’assenza di Cavani a fermare gli azzurri. Questa volta ci ha pensato un folletto di Caltagirone a rompere gli equilibri e a vestirsi da Matador. Giuseppe Mascara, l’uomo della Provvidenza. L’uomo tanto atteso, mai discusso nelle sue qualità ma indubbiamente sotto tono nelle prime apparizioni in azzurro. Questione di ambientamento, a braccetto con una condizione fisica ancora un po’ precaria al momento dello sbarco alle pendici del Vesuvio. Ma è stato invocato, aspettato, coccolato. Ed infine ha lasciato cadere la maschera mostrando anche al pubblico partenopeo tutte le doti da cavallo di razza. Già decisivo nella sfida di domenica al San Paolo contro la Lazio, in grado di cambiare l’inerzia della gara con il suo ingresso in campo sullo 0-2 biancoceleste. Grinta, tecnica e idee al servizio del Napoli. Il Jolly che può trasformare il tris Hamsik-Lavezzi-Cavani in un poker devastante. Al Dall’Ara il folletto catanese ha concesso il bis, mettendo in mostra tutto il suo repertorio: grandi giocate, supporto ai compagni del centrocampo e della difesa, tanta determinazione e soprattutto il gol che ha sbloccato la partita, desiderato quanto meritato. Da applausi. Un arma in più per andare al diavolo. E non si tratta di un’imprecazione…

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